Alberto Bigon, ex attaccante e tecnico del Napoli vincitore del secondo scudetto, ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano La Gazzetta dello Sport in cui ha parlato della sua esperienza in azzurro: “Quel Napoli era uno squadrone e Maradona il migliore al mondo. Quando veniva all’allenamento era eccezionale. Il problema era solo quando, nel periodo iniziale agli allenamenti non si faceva vedere. Eppure anche quello è stato, con il suo finale polemico e travolgente, un anno felice. Quello dopo no, quello è stato tragico. Ferrara portava in campo la sua giovane saggezza e la sua grande tranquillità, un giocatore esemplare. La fascia l’aveva Maradona, ma il vero capitano dello scudetto era Ciro. Scudetto avvelenato dalle polemiche? L’avremmo vinto lo stesso, con un punto di vantaggio, anche senza la vittoria a tavolino di Bergamo contro l’Atalanta, visto poi come è andata a Verona per il Milan. Non abbiamo rubato niente. La monetine su Alemao? Allora c’erano delle regole che potevamo non condividere, ma c’erano e dovevamo rispettarle. Napoli occupa un posto particolare nel mio cuore. Certo, perché ho allenato e vinto e vissuto bene, ma anche per mio figlio Riccardo che ci ha lavorato come direttore sportivo, ingaggiando giocatori importanti come Cavani, Reina, Callejon, Koulibaly, Albiol, Jorginho e Ghoulam. Fino a Higuain”.
di Napoli Magazine
23/06/2025 - 12:59
Alberto Bigon, ex attaccante e tecnico del Napoli vincitore del secondo scudetto, ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano La Gazzetta dello Sport in cui ha parlato della sua esperienza in azzurro: “Quel Napoli era uno squadrone e Maradona il migliore al mondo. Quando veniva all’allenamento era eccezionale. Il problema era solo quando, nel periodo iniziale agli allenamenti non si faceva vedere. Eppure anche quello è stato, con il suo finale polemico e travolgente, un anno felice. Quello dopo no, quello è stato tragico. Ferrara portava in campo la sua giovane saggezza e la sua grande tranquillità, un giocatore esemplare. La fascia l’aveva Maradona, ma il vero capitano dello scudetto era Ciro. Scudetto avvelenato dalle polemiche? L’avremmo vinto lo stesso, con un punto di vantaggio, anche senza la vittoria a tavolino di Bergamo contro l’Atalanta, visto poi come è andata a Verona per il Milan. Non abbiamo rubato niente. La monetine su Alemao? Allora c’erano delle regole che potevamo non condividere, ma c’erano e dovevamo rispettarle. Napoli occupa un posto particolare nel mio cuore. Certo, perché ho allenato e vinto e vissuto bene, ma anche per mio figlio Riccardo che ci ha lavorato come direttore sportivo, ingaggiando giocatori importanti come Cavani, Reina, Callejon, Koulibaly, Albiol, Jorginho e Ghoulam. Fino a Higuain”.