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IL PARERE - Perinetti: "Ndoye? L'importante è che il Napoli completi la difesa con Beukema"
04.07.2025 11:54 di Napoli Magazine
A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Giorgio Perinetti, direttore sportivo. Di seguito, un estratto dell’intervista. 
Direttore, il Napoli si sta muovendo ma non va oltre le proprie valutazioni. Se ritiene che un calciatore valga una certa cifra, difficilmente si spinge oltre. In un mercato come quello del Napoli, questa è una posizione importante, anche perché tutti sanno della solidità finanziaria della società di De Laurentiis. 
“È vero, si può dire che il Napoli ha creato una linea molto chiara, mantenendosi saldo sulle proprie valutazioni. Bisogna anche considerare che ci sono stati cambiamenti importanti: in Serie A sono arrivati 12-13 nuovi allenatori, e questo ha scompaginato le programmazioni, specialmente per chi lavora in anticipo. Il Napoli si è mosso con intelligenza e ha già messo a segno un colpo clamoroso quale è De Bruyne, dando uno scossone al mercato. Molte società stanno ancora aspettando o si stanno muovendo solo ora. Questo atteggiamento attendista può avere senso perché, se all’inizio i prezzi sono alti, man mano che il mercato va avanti si possono trovare condizioni più favorevoli. Tuttavia, per chi vuole costruire una squadra competitiva, è importante agire con decisione. Il Napoli formula una valutazione, fa un’offerta e aspetta: con un po’ di pazienza, arriveranno altri colpi. Si intravede già la volontà di creare una squadra forte, mantenendo una base e aggiungendo giocatori funzionali. Così facendo, si può davvero competere ad alti livelli. Ecco, aggredire il mercato subito può significare pagare di più, mentre attendere può rivelarsi una scelta strategica.” 
A proposito di prezzi, le chiedo: il Napoli continua il braccio di ferro con il Bologna per l’esterno svizzero Ndoye, per il quale i felsinei chiedono addirittura 45 milioni di euro. Ora, è vero che nel mercato non esistono prezzi fissi, ma una valutazione del genere non le sembra un tantino esagerata? 
“Lo è, sì. Ma è comprensibile che il Bologna difenda il proprio patrimonio. Quando una società decide di fare un sacrificio, lo fa alle proprie condizioni. A gennaio scorso, il Napoli era già interessato a Ndoye, ma il Bologna non ha aperto alla cessione. Se fosse arrivato, il Napoli avrebbe vinto il campionato con diverse giornate di anticipo. Ora probabilmente anche il ragazzo vede nel Napoli un’opportunità importante per la sua carriera. Il Bologna, però, vuole costruire una squadra ancora più forte, ha già preso giocatori di esperienza come Immobile e Bernardeschi, quindi è logico che voglia trattenere i suoi pezzi migliori. Ndoye darebbe tantissimo al Napoli. Vedremo se il Bologna manterrà il punto o se si troverà un’intesa. L’importante è che il Napoli completi la difesa ufficializzando l’acquisto di Beukema, perché servono almeno quattro centrali di livello. È un reparto troppo delicato, soggetto ad ammonizioni, infortuni e squalifiche. L’anno scorso il Napoli si è ritrovato in emergenza, ha dovuto adattare giocatori e ha perso elementi chiave come Juan Jesus e Buongiorno. Una squadra che ambisce a vincere deve avere quattro titolari in difesa.” 
Se fosse lei il presidente del Napoli, investirebbe 40 milioni di euro su Lucca o 60 su Núñez, considerando le richieste di Antonio Conte per il ruolo di attaccante? 
“Mi è difficile anche solo pensare di sostituirmi a un presidente come De Laurentiis, che ha dimostrato di essere un grande e insuperabile conoscitore di calcio. È giusto che decida lui. Detto ciò, so che l’allenatore dà una lista di nomi e delle priorità. Se Conte ha fatto il nome di Lucca, allora è chiaro che lo considera il profilo perfetto. Lucca ha avuto un processo di maturazione più lento rispetto ad altri, ma oggi è un attaccante completo, fisico, esperto e con un allenatore come Conte può solo crescere. Núñez è più giovane, ha dato la sua disponibilità al trasferimento, e questo è un bel segnale. Ma col Liverpool è più difficile da trattare, e anche sullo stipendio ci sono ostacoli. Il Napoli sta provando seriamente a portarlo a casa, e se riuscisse nell’operazione, sarebbe un grande colpo. Avere un’alternativa come Núñez, o affiancarlo a Lukaku, darebbe al Napoli un attacco devastante. Sarebbe un potenziamento notevole.” 
Proprio su Núñez e Lukaku, c’è una narrazione secondo cui il nome del primo potrebbe essere un po’ “ingombrante” per lo spogliatoio, e per Lukaku stesso. Lei cosa ne pensa? 
“No, non credo assolutamente che ci sarebbero problemi. Conte sa gestire benissimo lo spogliatoio, anche quando è composto da grandi campioni. Se dovesse servire, farebbe anche fare panchina a Lukaku, perché il bene della squadra viene prima di tutto. Lo ha già dimostrato vincendo lo scudetto in maniera incredibile, dopo aver ricostruito un ambiente e un’intera squadra in pochi mesi. I giocatori lo seguono. Quando un calciatore arriva in un contesto come quello del Napoli, con compagni forti e ambizioni alte, non c’è spazio per la gelosia. Anzi, i primi a essere felici sono proprio i compagni, perché sanno che con giocatori forti si vince più facilmente. E questo, alla fine, è ciò che tutti vogliono.” 
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IL PARERE - Perinetti: "Ndoye? L'importante è che il Napoli completi la difesa con Beukema"

di Napoli Magazine

04/07/2025 - 11:54

A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Giorgio Perinetti, direttore sportivo. Di seguito, un estratto dell’intervista. 
Direttore, il Napoli si sta muovendo ma non va oltre le proprie valutazioni. Se ritiene che un calciatore valga una certa cifra, difficilmente si spinge oltre. In un mercato come quello del Napoli, questa è una posizione importante, anche perché tutti sanno della solidità finanziaria della società di De Laurentiis. 
“È vero, si può dire che il Napoli ha creato una linea molto chiara, mantenendosi saldo sulle proprie valutazioni. Bisogna anche considerare che ci sono stati cambiamenti importanti: in Serie A sono arrivati 12-13 nuovi allenatori, e questo ha scompaginato le programmazioni, specialmente per chi lavora in anticipo. Il Napoli si è mosso con intelligenza e ha già messo a segno un colpo clamoroso quale è De Bruyne, dando uno scossone al mercato. Molte società stanno ancora aspettando o si stanno muovendo solo ora. Questo atteggiamento attendista può avere senso perché, se all’inizio i prezzi sono alti, man mano che il mercato va avanti si possono trovare condizioni più favorevoli. Tuttavia, per chi vuole costruire una squadra competitiva, è importante agire con decisione. Il Napoli formula una valutazione, fa un’offerta e aspetta: con un po’ di pazienza, arriveranno altri colpi. Si intravede già la volontà di creare una squadra forte, mantenendo una base e aggiungendo giocatori funzionali. Così facendo, si può davvero competere ad alti livelli. Ecco, aggredire il mercato subito può significare pagare di più, mentre attendere può rivelarsi una scelta strategica.” 
A proposito di prezzi, le chiedo: il Napoli continua il braccio di ferro con il Bologna per l’esterno svizzero Ndoye, per il quale i felsinei chiedono addirittura 45 milioni di euro. Ora, è vero che nel mercato non esistono prezzi fissi, ma una valutazione del genere non le sembra un tantino esagerata? 
“Lo è, sì. Ma è comprensibile che il Bologna difenda il proprio patrimonio. Quando una società decide di fare un sacrificio, lo fa alle proprie condizioni. A gennaio scorso, il Napoli era già interessato a Ndoye, ma il Bologna non ha aperto alla cessione. Se fosse arrivato, il Napoli avrebbe vinto il campionato con diverse giornate di anticipo. Ora probabilmente anche il ragazzo vede nel Napoli un’opportunità importante per la sua carriera. Il Bologna, però, vuole costruire una squadra ancora più forte, ha già preso giocatori di esperienza come Immobile e Bernardeschi, quindi è logico che voglia trattenere i suoi pezzi migliori. Ndoye darebbe tantissimo al Napoli. Vedremo se il Bologna manterrà il punto o se si troverà un’intesa. L’importante è che il Napoli completi la difesa ufficializzando l’acquisto di Beukema, perché servono almeno quattro centrali di livello. È un reparto troppo delicato, soggetto ad ammonizioni, infortuni e squalifiche. L’anno scorso il Napoli si è ritrovato in emergenza, ha dovuto adattare giocatori e ha perso elementi chiave come Juan Jesus e Buongiorno. Una squadra che ambisce a vincere deve avere quattro titolari in difesa.” 
Se fosse lei il presidente del Napoli, investirebbe 40 milioni di euro su Lucca o 60 su Núñez, considerando le richieste di Antonio Conte per il ruolo di attaccante? 
“Mi è difficile anche solo pensare di sostituirmi a un presidente come De Laurentiis, che ha dimostrato di essere un grande e insuperabile conoscitore di calcio. È giusto che decida lui. Detto ciò, so che l’allenatore dà una lista di nomi e delle priorità. Se Conte ha fatto il nome di Lucca, allora è chiaro che lo considera il profilo perfetto. Lucca ha avuto un processo di maturazione più lento rispetto ad altri, ma oggi è un attaccante completo, fisico, esperto e con un allenatore come Conte può solo crescere. Núñez è più giovane, ha dato la sua disponibilità al trasferimento, e questo è un bel segnale. Ma col Liverpool è più difficile da trattare, e anche sullo stipendio ci sono ostacoli. Il Napoli sta provando seriamente a portarlo a casa, e se riuscisse nell’operazione, sarebbe un grande colpo. Avere un’alternativa come Núñez, o affiancarlo a Lukaku, darebbe al Napoli un attacco devastante. Sarebbe un potenziamento notevole.” 
Proprio su Núñez e Lukaku, c’è una narrazione secondo cui il nome del primo potrebbe essere un po’ “ingombrante” per lo spogliatoio, e per Lukaku stesso. Lei cosa ne pensa? 
“No, non credo assolutamente che ci sarebbero problemi. Conte sa gestire benissimo lo spogliatoio, anche quando è composto da grandi campioni. Se dovesse servire, farebbe anche fare panchina a Lukaku, perché il bene della squadra viene prima di tutto. Lo ha già dimostrato vincendo lo scudetto in maniera incredibile, dopo aver ricostruito un ambiente e un’intera squadra in pochi mesi. I giocatori lo seguono. Quando un calciatore arriva in un contesto come quello del Napoli, con compagni forti e ambizioni alte, non c’è spazio per la gelosia. Anzi, i primi a essere felici sono proprio i compagni, perché sanno che con giocatori forti si vince più facilmente. E questo, alla fine, è ciò che tutti vogliono.”