Emanuele Calaiò, ex attaccante del Napoli, è intervenuto nel corso della trasmissione “Il calcio della sera” in onda su Kiss Kiss Napoli: “In tutta la mia carriera la preparazione atletica più tosta l’ho fatta con Conte. All’inizio è molto dispendiosa, ma lui ti entra dento con la sua mentalità vincente. Ti diceva “il lavoro paga” ma inizialmente eravamo tutti scettici, non vedevamo l’ora che finisse. Poi abbiamo deciso tutti insieme di seguirlo ed i primi mesi sono stati tosti, le prima gare non avevamo smaltito il lavoro. Poi a gennaio ci siamo sciolti e fino a fine stagione abbiamo volato. Quando arrivavamo al campo durante gli allenamenti non avevamo più paura del lavoro da fare. Quegli anni mi hanno aiutato anche dopo, perché dopo quattro o cinque anni avevo ancora quel lavoro fisico addosso. Ti è utile per allungarti la carriera, guarda Spinazzola e Juan Jesus ai quali ha dato una nuova giovinezza. Però magari qualche nuovo ancora non è addentro a questo metodo ma un giorno se ne accorgeranno dei benefici e diranno grazie. L’anno scorso ne hanno beneficiato tutti ed hanno vinto uno scudetto. Magari quest’anno Conte avrà aumentato un po’ il carico, però giocando ogni due/tre giorni in realtà non si fanno grandi allenamenti. Forse se lo stanno portando dietro dal ritiro. Oggi tutti cercano un colpevole dopo la sconfitta di Bologna, ma a volte non è per forza così e bisogna rimanere tutti uniti. Dopo un decimo posto come quello di due anni fa, nessuno se non Conte poteva rialzare questa squadra. Invece adesso tutti pronti a dare addosso all’allenatore perché non stanno arrivando i risultati. Io un allenatore come Conte, sia da ex calciatore che da tifoso, me lo terrei il più a lungo possibile”.
di Napoli Magazine
11/11/2025 - 20:05
Emanuele Calaiò, ex attaccante del Napoli, è intervenuto nel corso della trasmissione “Il calcio della sera” in onda su Kiss Kiss Napoli: “In tutta la mia carriera la preparazione atletica più tosta l’ho fatta con Conte. All’inizio è molto dispendiosa, ma lui ti entra dento con la sua mentalità vincente. Ti diceva “il lavoro paga” ma inizialmente eravamo tutti scettici, non vedevamo l’ora che finisse. Poi abbiamo deciso tutti insieme di seguirlo ed i primi mesi sono stati tosti, le prima gare non avevamo smaltito il lavoro. Poi a gennaio ci siamo sciolti e fino a fine stagione abbiamo volato. Quando arrivavamo al campo durante gli allenamenti non avevamo più paura del lavoro da fare. Quegli anni mi hanno aiutato anche dopo, perché dopo quattro o cinque anni avevo ancora quel lavoro fisico addosso. Ti è utile per allungarti la carriera, guarda Spinazzola e Juan Jesus ai quali ha dato una nuova giovinezza. Però magari qualche nuovo ancora non è addentro a questo metodo ma un giorno se ne accorgeranno dei benefici e diranno grazie. L’anno scorso ne hanno beneficiato tutti ed hanno vinto uno scudetto. Magari quest’anno Conte avrà aumentato un po’ il carico, però giocando ogni due/tre giorni in realtà non si fanno grandi allenamenti. Forse se lo stanno portando dietro dal ritiro. Oggi tutti cercano un colpevole dopo la sconfitta di Bologna, ma a volte non è per forza così e bisogna rimanere tutti uniti. Dopo un decimo posto come quello di due anni fa, nessuno se non Conte poteva rialzare questa squadra. Invece adesso tutti pronti a dare addosso all’allenatore perché non stanno arrivando i risultati. Io un allenatore come Conte, sia da ex calciatore che da tifoso, me lo terrei il più a lungo possibile”.