A "1 Football Club", programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Carlo Tarallo, giornalista del quotidiano La Verità. Di seguito, un estratto dell'intervista.
Partiamo dalla capolista. Un Napoli che fa tre su tre, grande vittoria convincente in quel di Firenze. Come giudica la prestazione degli uomini di Conte?
“Eh, la giudico come hai detto tu: convincente, molto convincente. Conferma quello che avevamo previsto quest’estate, cioè che il Napoli è certamente la squadra più forte che c’è in Italia. Il centrocampo è straordinario, forse il migliore in assoluto. A Firenze, poi, vincere non è mai facile, è un campo complicato. Invece il Napoli si è imposto giocando benissimo. Si conferma l’impressione che avevamo tutti: il Napoli è il grande favorito per il campionato”.
Sam Beukema: prestazione convincente. Le è piaciuto? Sufficiente, più che sufficiente?
“Sì, mi è piaciuto. Certo, quando hai un centrocampo di quel livello a fare filtro, anche per gli altri diventa più facile esprimersi. Però lui mi ha convinto: solido, preciso, puntuale. Direi più che sufficiente. E poi va detto che, insieme a Di Lorenzo e Buongiorno, ha dato equilibrio al reparto”.
Restando su Buongiorno: possiamo dire che, al netto degli infortuni, sia oggi il difensore italiano più forte?
“Per come l’ho visto io, sì. Il difensore forte, dico sempre, è quello del quale non ti accorgi, perché non commette errori evidenti. A Firenze è andata proprio così: non ricordo un solo momento di minima incertezza, è stato impeccabile. Se dovessi scegliere un difensore italiano oggi, sceglierei lui”.
Le chiedo invece di Milinkovic-Savic, all’esordio dal primo minuto in campionato. Le è piaciuta la sua prestazione?
“La sensazione è stata positiva. Mi ha dato l’impressione di dominare l’area con la sua altezza. Forse poteva fare qualcosa in più sul gol subito, ma nel complesso non è stata la partita giusta per giudicare un portiere, perché non è stato molto impegnato. Certo, se il gol lo avesse preso Meret, lo avremmo criticato duramente, perché un gol sul proprio palo non si dovrebbe concedere. Quindi sì, è un episodio da rivedere, ma nel complesso direi che la prestazione è stata buona.”
Tra Meret e Milinkovic-Savic, chi preferisce?
“Tra i due, preferisco Meret. Mi sembra tecnicamente superiore, anche se Savic ha quella che io chiamo la ‘glacialità’: sembra distaccato dalla realtà, come se stesse giocando a biliardino. Non si lascia mai trascinare dalle emozioni, ed è questo che lo rende forte. Sabato, con il fatto che Meret si sia fermato per un fastidio, nessuno ha avuto preoccupazioni: siamo tutti stati tranquilli, segno che anche il secondo portiere è un titolare. Questo è un grande segnale di forza per una squadra che vuole competere ad alti livelli.”
Passiamo alla fase offensiva. Come giudica l’esordio di Rasmus Højlund?
“Ideale. Impressionante pensare che avesse fatto solo due allenamenti con la squadra. Ha mostrato intelligenza calcistica, perché non era facile intuire l’assist di Spinazzola e trasformarlo in gol con quel controllo e quel diagonale. È un attaccante che crescerà tantissimo: già inserirsi così dopo così poco tempo è un segnale molto importante. Possiamo dire che nei primi quindici minuti contro la Fiorentina Højlund abbia fatto più di quanto fatto da Lucca nelle prime due giornate, ma sono due giocatori diversi. Lucca avrà il suo spazio e darà il suo contributo, ma deve ancora crescere tanto. Højlund, invece, è già un giocatore fatto e finito, parliamo di un livello superiore. Con tutto il rispetto per Lucca, che stimo, si tratta di attaccanti diversi.”
Giusto, dunque, l’investimento su Lucca?
“Sinceramente mi sarei tenuto Simeone, che ieri ha fatto un gol bellissimo, togliendo di fatto una diretta concorrente per il Napoli dal punteggio pieno. È un attaccante che ho sempre apprezzato: se lo fai giocare, ti dà grandi soddisfazioni. È un ragazzo che ha amato Napoli e che è rimasto molto legato alla città. Però ormai le scelte sono state fatte: oggi ci sono Lucca e Højlund, due attaccanti che ci fanno ben sperare per il futuro, e aspettiamo il rientro di Lukaku”.
Quando tornerà Lukaku, partirà titolare o resterà dietro nelle gerarchie?
“Quando tornerà, avrà sicuramente le sue opportunità, perché parliamo di un campione assoluto. Ma è un rientro che richiederà tempo, quindi oggi è giusto dare fiducia a chi sta giocando. Lukaku resta unico: abbinare la sua fisicità e la sua qualità è rarissimo. Ho visto difensori venire travolti fisicamente da lui, senza riuscire a fermarlo. Un attaccante così è difficile da trovare. Ma intanto teniamoci stretti Højlund, perché secondo me ci darà tantissime soddisfazioni”.
di Napoli Magazine
15/09/2025 - 11:59
A "1 Football Club", programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Carlo Tarallo, giornalista del quotidiano La Verità. Di seguito, un estratto dell'intervista.
Partiamo dalla capolista. Un Napoli che fa tre su tre, grande vittoria convincente in quel di Firenze. Come giudica la prestazione degli uomini di Conte?
“Eh, la giudico come hai detto tu: convincente, molto convincente. Conferma quello che avevamo previsto quest’estate, cioè che il Napoli è certamente la squadra più forte che c’è in Italia. Il centrocampo è straordinario, forse il migliore in assoluto. A Firenze, poi, vincere non è mai facile, è un campo complicato. Invece il Napoli si è imposto giocando benissimo. Si conferma l’impressione che avevamo tutti: il Napoli è il grande favorito per il campionato”.
Sam Beukema: prestazione convincente. Le è piaciuto? Sufficiente, più che sufficiente?
“Sì, mi è piaciuto. Certo, quando hai un centrocampo di quel livello a fare filtro, anche per gli altri diventa più facile esprimersi. Però lui mi ha convinto: solido, preciso, puntuale. Direi più che sufficiente. E poi va detto che, insieme a Di Lorenzo e Buongiorno, ha dato equilibrio al reparto”.
Restando su Buongiorno: possiamo dire che, al netto degli infortuni, sia oggi il difensore italiano più forte?
“Per come l’ho visto io, sì. Il difensore forte, dico sempre, è quello del quale non ti accorgi, perché non commette errori evidenti. A Firenze è andata proprio così: non ricordo un solo momento di minima incertezza, è stato impeccabile. Se dovessi scegliere un difensore italiano oggi, sceglierei lui”.
Le chiedo invece di Milinkovic-Savic, all’esordio dal primo minuto in campionato. Le è piaciuta la sua prestazione?
“La sensazione è stata positiva. Mi ha dato l’impressione di dominare l’area con la sua altezza. Forse poteva fare qualcosa in più sul gol subito, ma nel complesso non è stata la partita giusta per giudicare un portiere, perché non è stato molto impegnato. Certo, se il gol lo avesse preso Meret, lo avremmo criticato duramente, perché un gol sul proprio palo non si dovrebbe concedere. Quindi sì, è un episodio da rivedere, ma nel complesso direi che la prestazione è stata buona.”
Tra Meret e Milinkovic-Savic, chi preferisce?
“Tra i due, preferisco Meret. Mi sembra tecnicamente superiore, anche se Savic ha quella che io chiamo la ‘glacialità’: sembra distaccato dalla realtà, come se stesse giocando a biliardino. Non si lascia mai trascinare dalle emozioni, ed è questo che lo rende forte. Sabato, con il fatto che Meret si sia fermato per un fastidio, nessuno ha avuto preoccupazioni: siamo tutti stati tranquilli, segno che anche il secondo portiere è un titolare. Questo è un grande segnale di forza per una squadra che vuole competere ad alti livelli.”
Passiamo alla fase offensiva. Come giudica l’esordio di Rasmus Højlund?
“Ideale. Impressionante pensare che avesse fatto solo due allenamenti con la squadra. Ha mostrato intelligenza calcistica, perché non era facile intuire l’assist di Spinazzola e trasformarlo in gol con quel controllo e quel diagonale. È un attaccante che crescerà tantissimo: già inserirsi così dopo così poco tempo è un segnale molto importante. Possiamo dire che nei primi quindici minuti contro la Fiorentina Højlund abbia fatto più di quanto fatto da Lucca nelle prime due giornate, ma sono due giocatori diversi. Lucca avrà il suo spazio e darà il suo contributo, ma deve ancora crescere tanto. Højlund, invece, è già un giocatore fatto e finito, parliamo di un livello superiore. Con tutto il rispetto per Lucca, che stimo, si tratta di attaccanti diversi.”
Giusto, dunque, l’investimento su Lucca?
“Sinceramente mi sarei tenuto Simeone, che ieri ha fatto un gol bellissimo, togliendo di fatto una diretta concorrente per il Napoli dal punteggio pieno. È un attaccante che ho sempre apprezzato: se lo fai giocare, ti dà grandi soddisfazioni. È un ragazzo che ha amato Napoli e che è rimasto molto legato alla città. Però ormai le scelte sono state fatte: oggi ci sono Lucca e Højlund, due attaccanti che ci fanno ben sperare per il futuro, e aspettiamo il rientro di Lukaku”.
Quando tornerà Lukaku, partirà titolare o resterà dietro nelle gerarchie?
“Quando tornerà, avrà sicuramente le sue opportunità, perché parliamo di un campione assoluto. Ma è un rientro che richiederà tempo, quindi oggi è giusto dare fiducia a chi sta giocando. Lukaku resta unico: abbinare la sua fisicità e la sua qualità è rarissimo. Ho visto difensori venire travolti fisicamente da lui, senza riuscire a fermarlo. Un attaccante così è difficile da trovare. Ma intanto teniamoci stretti Højlund, perché secondo me ci darà tantissime soddisfazioni”.