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SCUDETTO - Taccola: "Ora il destino è tutto nelle mani del Napoli, Conte è ambizioso"
29.04.2025 12:12 di Napoli Magazine

A "1 Football Club" su 1 Station Radio, è intervenuto Mirko Taccola, allenatore dello Scandicci ed ex difensore, fra le tante, di Napoli e Inter. 

Da doppio ex di Napoli e Inter, questi tre punti di vantaggio degli azzurri saranno sufficienti per conquistare lo scudetto? 

“Se saranno sufficienti non lo so, ma avere un vantaggio a così poche giornate dal termine diventa importantissimo. Anche alla luce di un calendario non impossibile per il Napoli, credo che questi tre punti possano risultare determinanti. Ora il destino è tutto nelle mani del Napoli: non deve sperare in risultati altrui, ma solo continuare la sua striscia di vittorie fino alla fine.” 

Un Napoli che, però, sarà in emergenza almeno in difesa per queste ultime quattro giornate. Oltre a Juan Jesus, si è fermato anche Alessandro Buongiorno per un problema muscolare. Mi rivolgo all’ex difensore Mirko Taccola: punterebbe a stravolgere l’assetto tattico con una difesa a tre o si fiderebbe di Rara Marín? 

“No, io non stravolgerei nulla. In questo momento, il modulo attuale dà certezze al Napoli, quindi meglio non cambiare. Si va avanti così. Conte troverà sicuramente un sostituto adeguato per queste due assenze, e il supporto dei compagni sarà fondamentale in un momento così delicato della stagione. Non so se confermerei Marín in queste ultime quattro giornate, ma non cambierei il modulo. L’importante è non toccare l’assetto che ha dato equilibrio alla squadra.” 

Cosa sta accadendo invece all’Inter? 

“Gli impegni sono tanti, e ci sono stati anche alcuni infortuni pesanti. Secondo me, ad esempio, l’assenza di Dumfries è stata molto più importante di quanto si pensi. Forse non sembra un giocatore determinante come altri, ma la sua mancanza si è fatta sentire. Poi, con gare così ravvicinate e tutte importanti, è normale che la squadra si scarichi un po’. Detto questo, sono convinto che contro il Barcellona l’Inter cercherà il riscatto, perché ha in testa la voglia di arrivare fino in fondo in Champions.” 

Quindi, secondo lei, l’Inter è distratta dalla Champions League? 

“Più che distratta, direi che è focalizzata su quel trofeo, che le manca da tempo. Giocare una semifinale di Champions condiziona inevitabilmente anche le partite di campionato: subentra la paura di farsi male, la tensione psicologica, tante piccole cose che possono cambiare le sorti della stagione. Io lo dico da tempo: l’Inter punta tutto lì. Cercare di vincere tre o quattro competizioni insieme è difficile, e secondo me l’Inter ha già fatto la sua scelta.” 

E se poi questo sogno Champions non dovesse realizzarsi, l’Inter rischia di chiudere la stagione a mani vuote. Sarebbe un fallimento? 

“No, non parlerei di fallimento. Una squadra che arriva a giocarsi semifinali o finali in tutte le competizioni non può essere giudicata negativamente. Certo, ci sarebbe rammarico, delusione, ma non si può parlare di fallimento. L’Inter è ormai una delle squadre più importanti d’Europa, e questo è frutto del percorso fatto negli ultimi anni.” 

Lei è tra quelli che difendono l’operato di Simone Inzaghi? 

“Non è che io lo difenda, ma gli va dato atto di aver fatto un grande lavoro, non solo quest’anno ma anche nel tempo. È chiaro che ora il momento è complicato, ma fino a due o tre settimane fa nessuno metteva in discussione Inzaghi. Adesso ci sono delle difficoltà, ma c’è ancora tempo per riscattarsi, e credo che domani contro il Barcellona l’Inter farà una grande partita. Tutta l’Italia farà il tifo per i nerazzurri.” 

Da un lato, quindi, un Inzaghi criticato; dall’altro, Mister Conte osannato: resterà a Napoli anche la prossima stagione? 

“Non lo so, ma se dovesse vincere lo scudetto, secondo me potrebbe anche andare via. Sarebbe più facile per lui lasciare da vincente, anche perché ripetersi non è mai semplice. E poi significherebbe accettare determinate difficoltà, ma anche per la società accettare le richieste di Conte, che sicuramente saranno onerose. Per questo, in caso di trionfo, un divorzio potrebbe fare bene a entrambi.” 

Possiamo dire che Conte si sia anche rilanciato grazie all’esperienza al Napoli? 

“No, rilanciato mi sembra un termine esagerato. È sempre stato un grande allenatore e ha fatto bene ovunque sia andato. Ero sicuro sin dall’inizio che sarebbe stato l’uomo giusto per il Napoli. Le cose sono andate bene, ma non lo vedo come l’allenatore del Napoli nel lungo periodo. È molto ambizioso, ha bisogno di determinati investimenti e non so se De Laurentiis sia disposto ad assecondarlo del tutto.” 

Giusto per fare un po’ di fantacalcio e fantamercato: chi vedrebbe bene sulla panchina del Napoli, qualora Conte lasciasse? 

“Mi piacerebbe vedere De Zerbi. Credo che piacerebbe a tutti, in realtà. So che in passato lui e De Laurentiis non avevano un gran rapporto, ai tempi in cui De Zerbi giocava nel Napoli, ma non entro nel merito, non so come siano andate realmente le cose. A prescindere, mi piacerebbe rivedere De Zerbi in Italia, che sia il Napoli o un’altra squadra. Penso abbia ancora tanto da dare al calcio italiano. Napoli e Marsiglia, tra l’altro, sono piazze simili per passione e calore, e credo che lui si troverebbe benissimo anche a Napoli.” 

Ai suoi ragazzi possiamo già dirlo? L’anno prossimo resterà a Scandicci? 

“Sì, sì. Ho già un accordo con la società e andiamo avanti. Sono molto contento, stiamo già lavorando in vista del futuro. Siamo anche un po’ in anticipo, visto che abbiamo terminato il campionato il 6 aprile, mentre la Serie D è ancora in corso. Abbiamo così qualche settimana in più per costruire una squadra all’altezza delle ambizioni dello Scandicci. I meriti di tutto ciò che è successo quest’anno vanno ai ragazzi: hanno fatto qualcosa di eccezionale. Io ho solo cercato di farli lavorare e credere in ciò che stavano facendo… e direi che ci siamo riusciti, visto che la promozione è arrivata.”  

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SCUDETTO - Taccola: "Ora il destino è tutto nelle mani del Napoli, Conte è ambizioso"

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29/04/2025 - 12:12

A "1 Football Club" su 1 Station Radio, è intervenuto Mirko Taccola, allenatore dello Scandicci ed ex difensore, fra le tante, di Napoli e Inter. 

Da doppio ex di Napoli e Inter, questi tre punti di vantaggio degli azzurri saranno sufficienti per conquistare lo scudetto? 

“Se saranno sufficienti non lo so, ma avere un vantaggio a così poche giornate dal termine diventa importantissimo. Anche alla luce di un calendario non impossibile per il Napoli, credo che questi tre punti possano risultare determinanti. Ora il destino è tutto nelle mani del Napoli: non deve sperare in risultati altrui, ma solo continuare la sua striscia di vittorie fino alla fine.” 

Un Napoli che, però, sarà in emergenza almeno in difesa per queste ultime quattro giornate. Oltre a Juan Jesus, si è fermato anche Alessandro Buongiorno per un problema muscolare. Mi rivolgo all’ex difensore Mirko Taccola: punterebbe a stravolgere l’assetto tattico con una difesa a tre o si fiderebbe di Rara Marín? 

“No, io non stravolgerei nulla. In questo momento, il modulo attuale dà certezze al Napoli, quindi meglio non cambiare. Si va avanti così. Conte troverà sicuramente un sostituto adeguato per queste due assenze, e il supporto dei compagni sarà fondamentale in un momento così delicato della stagione. Non so se confermerei Marín in queste ultime quattro giornate, ma non cambierei il modulo. L’importante è non toccare l’assetto che ha dato equilibrio alla squadra.” 

Cosa sta accadendo invece all’Inter? 

“Gli impegni sono tanti, e ci sono stati anche alcuni infortuni pesanti. Secondo me, ad esempio, l’assenza di Dumfries è stata molto più importante di quanto si pensi. Forse non sembra un giocatore determinante come altri, ma la sua mancanza si è fatta sentire. Poi, con gare così ravvicinate e tutte importanti, è normale che la squadra si scarichi un po’. Detto questo, sono convinto che contro il Barcellona l’Inter cercherà il riscatto, perché ha in testa la voglia di arrivare fino in fondo in Champions.” 

Quindi, secondo lei, l’Inter è distratta dalla Champions League? 

“Più che distratta, direi che è focalizzata su quel trofeo, che le manca da tempo. Giocare una semifinale di Champions condiziona inevitabilmente anche le partite di campionato: subentra la paura di farsi male, la tensione psicologica, tante piccole cose che possono cambiare le sorti della stagione. Io lo dico da tempo: l’Inter punta tutto lì. Cercare di vincere tre o quattro competizioni insieme è difficile, e secondo me l’Inter ha già fatto la sua scelta.” 

E se poi questo sogno Champions non dovesse realizzarsi, l’Inter rischia di chiudere la stagione a mani vuote. Sarebbe un fallimento? 

“No, non parlerei di fallimento. Una squadra che arriva a giocarsi semifinali o finali in tutte le competizioni non può essere giudicata negativamente. Certo, ci sarebbe rammarico, delusione, ma non si può parlare di fallimento. L’Inter è ormai una delle squadre più importanti d’Europa, e questo è frutto del percorso fatto negli ultimi anni.” 

Lei è tra quelli che difendono l’operato di Simone Inzaghi? 

“Non è che io lo difenda, ma gli va dato atto di aver fatto un grande lavoro, non solo quest’anno ma anche nel tempo. È chiaro che ora il momento è complicato, ma fino a due o tre settimane fa nessuno metteva in discussione Inzaghi. Adesso ci sono delle difficoltà, ma c’è ancora tempo per riscattarsi, e credo che domani contro il Barcellona l’Inter farà una grande partita. Tutta l’Italia farà il tifo per i nerazzurri.” 

Da un lato, quindi, un Inzaghi criticato; dall’altro, Mister Conte osannato: resterà a Napoli anche la prossima stagione? 

“Non lo so, ma se dovesse vincere lo scudetto, secondo me potrebbe anche andare via. Sarebbe più facile per lui lasciare da vincente, anche perché ripetersi non è mai semplice. E poi significherebbe accettare determinate difficoltà, ma anche per la società accettare le richieste di Conte, che sicuramente saranno onerose. Per questo, in caso di trionfo, un divorzio potrebbe fare bene a entrambi.” 

Possiamo dire che Conte si sia anche rilanciato grazie all’esperienza al Napoli? 

“No, rilanciato mi sembra un termine esagerato. È sempre stato un grande allenatore e ha fatto bene ovunque sia andato. Ero sicuro sin dall’inizio che sarebbe stato l’uomo giusto per il Napoli. Le cose sono andate bene, ma non lo vedo come l’allenatore del Napoli nel lungo periodo. È molto ambizioso, ha bisogno di determinati investimenti e non so se De Laurentiis sia disposto ad assecondarlo del tutto.” 

Giusto per fare un po’ di fantacalcio e fantamercato: chi vedrebbe bene sulla panchina del Napoli, qualora Conte lasciasse? 

“Mi piacerebbe vedere De Zerbi. Credo che piacerebbe a tutti, in realtà. So che in passato lui e De Laurentiis non avevano un gran rapporto, ai tempi in cui De Zerbi giocava nel Napoli, ma non entro nel merito, non so come siano andate realmente le cose. A prescindere, mi piacerebbe rivedere De Zerbi in Italia, che sia il Napoli o un’altra squadra. Penso abbia ancora tanto da dare al calcio italiano. Napoli e Marsiglia, tra l’altro, sono piazze simili per passione e calore, e credo che lui si troverebbe benissimo anche a Napoli.” 

Ai suoi ragazzi possiamo già dirlo? L’anno prossimo resterà a Scandicci? 

“Sì, sì. Ho già un accordo con la società e andiamo avanti. Sono molto contento, stiamo già lavorando in vista del futuro. Siamo anche un po’ in anticipo, visto che abbiamo terminato il campionato il 6 aprile, mentre la Serie D è ancora in corso. Abbiamo così qualche settimana in più per costruire una squadra all’altezza delle ambizioni dello Scandicci. I meriti di tutto ciò che è successo quest’anno vanno ai ragazzi: hanno fatto qualcosa di eccezionale. Io ho solo cercato di farli lavorare e credere in ciò che stavano facendo… e direi che ci siamo riusciti, visto che la promozione è arrivata.”