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L'EDITORIALE - Antonio Petrazzuolo: "Napoli, zitt' a chi sap' 'o juoco, un altro passo verso il tricolore con "Golden Jack Raspadori!"
04.05.2025 13:00 di Napoli Magazine

NAPOLI - Il Napoli vola, vince e mantiene invariato il vantaggio di tre punti sull'Inter. A tre giornate dalla fine del campionato, gli azzurri restano artefici del proprio destino, raccogliendo l'abbraccio dei propri sostenitori, carichi d'amore e di una lieve ansia, da Lecce fino a Capodichino. "Chi vince fa la storia, gli altri al massimo la leggono e nessuno si ricorderà di chi è arrivato al secondo posto", eccolo qui il Conte che auspicavo da qualche settimana. Parole sante e che condivido in pieno. Al Via del Mare non è stato un Napoli da stropicciarsi gli occhi, ma un gruppo efficace, concreto e, per certi versi, spietato, come il suo allenatore. Poteva starci un rigore su Raspadori, mentre Lukaku (per pochi millimetri) e Olivera (per un contrasto tra McTominay e Falcone) si sono visti annullare i rispettivi gol, ma va bene così. L'arbitro Massa, in effetti, non ha brillato in reattività, e per questo va evidenziato che gli azzurri sono stati bravi a non scomporsi e, sostanzialmente, a non correre grandi rischi. Esclusa la traversa centrata da Gaspar, come pure il bel colpo di reni di Meret sul tiro di Helgason dalla media distanza, il Napoli ha ampiamento meritato la vittoria, nonostante Coulibaly (in conferenza stampa post gara) abbia sottolineato che dal suo personalissimo punto di vista sarebbe stato più giusto un pari che - di fatto - non è mai arrivato. Giampaolo, comunque, ha schierato in campo una squadra ostica, che ha onorato in pieno la memoria del fisioterapista Graziano Fiorita, così come hanno fatto le due squadre sul terreno di gioco con fiori ed abbracci ed i tifosi sugli spalti con numerosi striscioni (alcuni polemici contro la Lega per aver fatto giocare ugualmente la sfida tra i salentini e l'Atalanta dopo appena due giorni dalla tragedia). Dopo il fischio d'inizio, il Napoli ha dato subito l'impressione di voler fare sua la gara. Ottimo il gancio di Politano per Lukaku, il cui gol fino a poco prima dell'arrivo del VAR non sarebbe mai stato annullato. Questo è il calcio moderno, onestamente non mi elettrizza vedere un'azione annullata per pochi millimetri, impercettibili ad occhio nudo, ma le regole sono così. In difesa l'assetto con Olivera centrale mi è piaciuto molto. Così come con l'Uruguay, il terzino ha dimostrato di poter giocare anche al centro all'occorrenza, complice un gran lavoro svolto da Rrahmani e Di Lorenzo. L'aiuto di Spinazzola, basso a sinistra, non è mancato. Mentre a centrocampo con un Lobokta non al top, ed un Anguissa recupera-palloni, lo zampino di qualità ce l'ha messo sempre Scott McTominay (straordinario il tocco per il diagonale mancino di Raspadori di poco fuori, come pure la capacità di saper intervenire nel cerchio centrale del campo con tempi e classe da vendere). Bene Gilmour e Billing, da corredo al possesso palla la partecipazione di Ngonge. Lì in attacco, invece, mi sarei aspettato qualcosa in più da Lukaku, soprattutto dopo il gol annullato: ecco, forse in tal senso, dopo qualche imprecisione evidente, avrei anticipato di una ventina di minuti l'ingresso sul terreno di gioco di Simeone, quantomeno per tentare qualche affondo in più. La vittoria comunque è arrivata. Tanto di cappello a Conte e alla squadra. Così, pur soffrendo, si ha la sensazione che questi tre passi che mancano verso il tricolore siano davvero realizzabili, con la massima umiltà, con grande rispetto degli avversari, nonostante le assenze e gli infortuni che si rincorrono, anche se ormai - complice la concentrazione del gruppo - sembrano quasi non fare nemmeno poi tanto male. Intanto godiamoci "Golden" Jack Raspadori. Corsi e ricorsi storici (ricordate Juventus-Napoli di due anni fa) fanno ben sperare, ma... zitt' a chi sap' 'o juoco.

 
Antonio Petrazzuolo
 
Napoli Magazine
 
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com
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NAPOLI - Il Napoli vola, vince e mantiene invariato il vantaggio di tre punti sull'Inter. A tre giornate dalla fine del campionato, gli azzurri restano artefici del proprio destino, raccogliendo l'abbraccio dei propri sostenitori, carichi d'amore e di una lieve ansia, da Lecce fino a Capodichino. "Chi vince fa la storia, gli altri al massimo la leggono e nessuno si ricorderà di chi è arrivato al secondo posto", eccolo qui il Conte che auspicavo da qualche settimana. Parole sante e che condivido in pieno. Al Via del Mare non è stato un Napoli da stropicciarsi gli occhi, ma un gruppo efficace, concreto e, per certi versi, spietato, come il suo allenatore. Poteva starci un rigore su Raspadori, mentre Lukaku (per pochi millimetri) e Olivera (per un contrasto tra McTominay e Falcone) si sono visti annullare i rispettivi gol, ma va bene così. L'arbitro Massa, in effetti, non ha brillato in reattività, e per questo va evidenziato che gli azzurri sono stati bravi a non scomporsi e, sostanzialmente, a non correre grandi rischi. Esclusa la traversa centrata da Gaspar, come pure il bel colpo di reni di Meret sul tiro di Helgason dalla media distanza, il Napoli ha ampiamento meritato la vittoria, nonostante Coulibaly (in conferenza stampa post gara) abbia sottolineato che dal suo personalissimo punto di vista sarebbe stato più giusto un pari che - di fatto - non è mai arrivato. Giampaolo, comunque, ha schierato in campo una squadra ostica, che ha onorato in pieno la memoria del fisioterapista Graziano Fiorita, così come hanno fatto le due squadre sul terreno di gioco con fiori ed abbracci ed i tifosi sugli spalti con numerosi striscioni (alcuni polemici contro la Lega per aver fatto giocare ugualmente la sfida tra i salentini e l'Atalanta dopo appena due giorni dalla tragedia). Dopo il fischio d'inizio, il Napoli ha dato subito l'impressione di voler fare sua la gara. Ottimo il gancio di Politano per Lukaku, il cui gol fino a poco prima dell'arrivo del VAR non sarebbe mai stato annullato. Questo è il calcio moderno, onestamente non mi elettrizza vedere un'azione annullata per pochi millimetri, impercettibili ad occhio nudo, ma le regole sono così. In difesa l'assetto con Olivera centrale mi è piaciuto molto. Così come con l'Uruguay, il terzino ha dimostrato di poter giocare anche al centro all'occorrenza, complice un gran lavoro svolto da Rrahmani e Di Lorenzo. L'aiuto di Spinazzola, basso a sinistra, non è mancato. Mentre a centrocampo con un Lobokta non al top, ed un Anguissa recupera-palloni, lo zampino di qualità ce l'ha messo sempre Scott McTominay (straordinario il tocco per il diagonale mancino di Raspadori di poco fuori, come pure la capacità di saper intervenire nel cerchio centrale del campo con tempi e classe da vendere). Bene Gilmour e Billing, da corredo al possesso palla la partecipazione di Ngonge. Lì in attacco, invece, mi sarei aspettato qualcosa in più da Lukaku, soprattutto dopo il gol annullato: ecco, forse in tal senso, dopo qualche imprecisione evidente, avrei anticipato di una ventina di minuti l'ingresso sul terreno di gioco di Simeone, quantomeno per tentare qualche affondo in più. La vittoria comunque è arrivata. Tanto di cappello a Conte e alla squadra. Così, pur soffrendo, si ha la sensazione che questi tre passi che mancano verso il tricolore siano davvero realizzabili, con la massima umiltà, con grande rispetto degli avversari, nonostante le assenze e gli infortuni che si rincorrono, anche se ormai - complice la concentrazione del gruppo - sembrano quasi non fare nemmeno poi tanto male. Intanto godiamoci "Golden" Jack Raspadori. Corsi e ricorsi storici (ricordate Juventus-Napoli di due anni fa) fanno ben sperare, ma... zitt' a chi sap' 'o juoco.

 
Antonio Petrazzuolo
 
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