In Primo Piano
VIDEO SSCN - Drive&Talk, Spinazzola: "Appena ho visto in tv "Conte ha firmato con il Napoli", ho detto "vado anche io", ora vi racconto il momento più difficile della mia carriera"
15.05.2025 19:35 di Napoli Magazine

NAPOLI - Nuovo episodio di Drive&Talk! Oggi, nel tragitto casa/lavoro, insieme al terzino del Napoli Leonardo Spinazzola che racconta la sua vita, dentro e fuori dal campo. Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine": "La mia routine mattutina? La mia routine è molto semplice. Mi sveglio alle 7, prepariamo i bombi per portarli a scuola. Se l'allenamento è alla mattina, li porto a scuola e vado direttamente due ore prima al campo e poi sto fino alle 15 fino a quando escono da scuola e li vado a riprendere. La mia giornata è bimbi e calcio. La vista del Golfo di Napoli? E' una meraviglia sempre di più, ogni giorno che passa. Ogni giorno che faccio queste curve è ancora più bella, sono innamorato. Rientro a casa, anche se ho avuto una giornata nervosa, tra i bimbi, mia moglie e apro la finestra e bellissimo, una meraviglia. In macchina con i bambini, ma anche in casa, ascoltiamo musica. Poi si gioca con la palla e i colori, ma ci deve stare la musica. Miriam, mia moglie, sveglia tutti, io li ascolto mentre si cambiano, ma sono ancora sdraiato e ci metto 10 minuti per alzarmi. Quando Miriam veste Sofia e vanno di là a fare colazione, mi alzo anche io verso le 7:10. Mi alzo, caffettino e non mangio inizialmente, ho bisogno di un'oretta per farmi venire fame, caffettino e terrazzo, mi metto lì e sto cinque minuti, se c'è il sole fisso il sole: è uno dei momenti più belli. Non sono abituato a svegliarmi alle 7, quando andavo a scuola mi svegliavo alle 7:30-7:40, stavo a pochi metri dalla scuola. Mi svegliavo, facevo in un secondo tutto e andavo a scuola. I primi tempi qui la sveglia era alle 6:50, ci dovevamo abituare anche alla strada che non conoscevamo. Ci svegliavamo alle 6:50: la prima volta ho alzato la tapparella e ho detto "bellissimo" perchè c'era l'alba. Il giorno dopo dico "No le 6:50 di nuovo, però non vedo l'ora". E' pazzesco, una roba incredibile. Cosa vuole fare da grande Mattia? Lui è innamorato follemente del calcio, ma proprio a livelli incredibili. Gli ho detto se gli piacerebbe fare tennis, ma no, però l'importante è fare sport ed è felice di quello che farà. E' libero, però se dice di voler giocare a calcio, non può fare come gli pare, si è preso un impegno e ci deve andare. Fare sport per una crescita in generale, senza sport impari tardi a relazionarti con altri bimbi, a superare le difficoltà e il rispetto per gli altri. Prima si metteva a piangere se non riusciva, perchè deve essere perfetto in tutto. Se disegna un cuore ed è storto impazzisce. Da subito, anche le file da piccolo a un anno, dovevano essere perfette. E' un bene, ma deve capire che si può sbagliare, perchè ti aiuta a crescere e glielo dico tutti i giorni. Dato che lui è sempre stato grandissimo, sveglissimo, ma proprio tanto e, quando aveva 3 anni, per noi sembrava ne avesse 6-7 e lo trattavamo come un bimbo di 6-7 anni. Se io e i miei amici andiamo a cena, lui può venirci tranquillamente. Il mio lavoro ha condizionato la sua crescita? Lui è sempre stato così, però ha fatto un cambiamento da dopo il mio Europeo. Sono tornato dopo 40 giorni ed era un altro bambino, competitivo a livelli imbarazzanti. Però da sempre, a 3 anni mi sfidava con gli occhi, però ero così da bambino e ancora adesso lo sono. Lui è ugiuale a me, è un bambino buonissimo e dolcissimo, sorridente e monello, uno scugnizzello. Gliel'ho sempre detto che può fare tutto, ma basta che ha il sorriso. Per me basta che sono felici e che hanno la luce negli occhi, possono fare tutto. Adesso è difficile, i bambini hanno tutto e niente. Noi avevamo tutto, io avevo tutto: una famiglia perbene, che mi amava. Avevo gli amici, tutto in mezzo alla strada. Adesso è difficile, troppo materiale e dobbiamo essere bravi noi. Il 99% dei social sono una bugia. Quando ho subito l'infortunio all'Europeo, ho avuto tanto supporto dietro, ma se non stai bene con te stesso ci fai poco. Dopo tre giorni dall'operazione, ero in panchina e lì sono stato matto. I primi tre mesi sentivo la voglia di rialzarmi, poi dopo il buio. Lì è finita, depressione proprio. L'ho gestita con mia moglie e con i miei figli, i miei amici che venivano sempre e io andavo sempre da loro. Non andavo spesso a Foligno, ma in quei mesi scappavamo sempre lì, ne avevo la necessità. Sono un capoccione, quando mi sono fatto male ho detto dopo quattro mesi rientro, dopo quattro mesi ho avuto due mesi che non ricordo, ho avuto nella testa uno stacco. Andavo al campo, ma non ero io. Stavo lì, partivo con balli e allegria, ma non mi aprivo. Era difficile starmi accanto, ero entrato in protezione. Poi con il mio preparatore e il dottore, qualche chiacchierata l'ho fatta e mi serviva. Poi c'era mia moglie, che è la mia migliore amica. Poi ho conosciuto le mie psicologhe. Quando hai bisogno di aiuto, non c'è vergogna e devi chiederlo. Mi è stato d'aiuto, anche quando ho riniziato a giocare, perchè ho avuto dei momenti e tornavo sempre lì. Il rientro dal campo è stato un pò la luce in fondo al tunnel e non ho avuto paura. Anche il crociato: 4 mesi e 20 giorni e stavo a fare l'amichevole con la primavera. Il tendine uguale. Poi, quando sono rientrato, abbiamo vinto la Conference. Ho avuto la fortuna di vincere appena rientrato e mi sono detto "adesso faccio un bel ritiro e una bella stagione". E ho fatto un bell'anno, perchè ho fatto più partite l'anno dopo il tendine che gli altri anni a livelli di numeri. La chiamata del Napoli? Appena ho visto in tv "Conte firma con il Napoli" ho detto "vado a Napoli". Finito, senza una telefonata e niente, ho detto vado a Napoli. Da subito pensavo che potevi fare benissimo, la squadra era già forte, sapevo che con Conte sarebbe diventata ancora più forte. Ora mi cambio e riscaldamento in palestra. Ciao a tutti!". Ecco il video pubblicato sul canale YouTube dalla SSC Napoli.

ULTIMISSIME IN PRIMO PIANO
TUTTE LE ULTIMISSIME
NOTIZIE SUCCESSIVE >>>
VIDEO SSCN - Drive&Talk, Spinazzola: "Appena ho visto in tv "Conte ha firmato con il Napoli", ho detto "vado anche io", ora vi racconto il momento più difficile della mia carriera"

di Napoli Magazine

15/05/2025 - 19:35

NAPOLI - Nuovo episodio di Drive&Talk! Oggi, nel tragitto casa/lavoro, insieme al terzino del Napoli Leonardo Spinazzola che racconta la sua vita, dentro e fuori dal campo. Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine": "La mia routine mattutina? La mia routine è molto semplice. Mi sveglio alle 7, prepariamo i bombi per portarli a scuola. Se l'allenamento è alla mattina, li porto a scuola e vado direttamente due ore prima al campo e poi sto fino alle 15 fino a quando escono da scuola e li vado a riprendere. La mia giornata è bimbi e calcio. La vista del Golfo di Napoli? E' una meraviglia sempre di più, ogni giorno che passa. Ogni giorno che faccio queste curve è ancora più bella, sono innamorato. Rientro a casa, anche se ho avuto una giornata nervosa, tra i bimbi, mia moglie e apro la finestra e bellissimo, una meraviglia. In macchina con i bambini, ma anche in casa, ascoltiamo musica. Poi si gioca con la palla e i colori, ma ci deve stare la musica. Miriam, mia moglie, sveglia tutti, io li ascolto mentre si cambiano, ma sono ancora sdraiato e ci metto 10 minuti per alzarmi. Quando Miriam veste Sofia e vanno di là a fare colazione, mi alzo anche io verso le 7:10. Mi alzo, caffettino e non mangio inizialmente, ho bisogno di un'oretta per farmi venire fame, caffettino e terrazzo, mi metto lì e sto cinque minuti, se c'è il sole fisso il sole: è uno dei momenti più belli. Non sono abituato a svegliarmi alle 7, quando andavo a scuola mi svegliavo alle 7:30-7:40, stavo a pochi metri dalla scuola. Mi svegliavo, facevo in un secondo tutto e andavo a scuola. I primi tempi qui la sveglia era alle 6:50, ci dovevamo abituare anche alla strada che non conoscevamo. Ci svegliavamo alle 6:50: la prima volta ho alzato la tapparella e ho detto "bellissimo" perchè c'era l'alba. Il giorno dopo dico "No le 6:50 di nuovo, però non vedo l'ora". E' pazzesco, una roba incredibile. Cosa vuole fare da grande Mattia? Lui è innamorato follemente del calcio, ma proprio a livelli incredibili. Gli ho detto se gli piacerebbe fare tennis, ma no, però l'importante è fare sport ed è felice di quello che farà. E' libero, però se dice di voler giocare a calcio, non può fare come gli pare, si è preso un impegno e ci deve andare. Fare sport per una crescita in generale, senza sport impari tardi a relazionarti con altri bimbi, a superare le difficoltà e il rispetto per gli altri. Prima si metteva a piangere se non riusciva, perchè deve essere perfetto in tutto. Se disegna un cuore ed è storto impazzisce. Da subito, anche le file da piccolo a un anno, dovevano essere perfette. E' un bene, ma deve capire che si può sbagliare, perchè ti aiuta a crescere e glielo dico tutti i giorni. Dato che lui è sempre stato grandissimo, sveglissimo, ma proprio tanto e, quando aveva 3 anni, per noi sembrava ne avesse 6-7 e lo trattavamo come un bimbo di 6-7 anni. Se io e i miei amici andiamo a cena, lui può venirci tranquillamente. Il mio lavoro ha condizionato la sua crescita? Lui è sempre stato così, però ha fatto un cambiamento da dopo il mio Europeo. Sono tornato dopo 40 giorni ed era un altro bambino, competitivo a livelli imbarazzanti. Però da sempre, a 3 anni mi sfidava con gli occhi, però ero così da bambino e ancora adesso lo sono. Lui è ugiuale a me, è un bambino buonissimo e dolcissimo, sorridente e monello, uno scugnizzello. Gliel'ho sempre detto che può fare tutto, ma basta che ha il sorriso. Per me basta che sono felici e che hanno la luce negli occhi, possono fare tutto. Adesso è difficile, i bambini hanno tutto e niente. Noi avevamo tutto, io avevo tutto: una famiglia perbene, che mi amava. Avevo gli amici, tutto in mezzo alla strada. Adesso è difficile, troppo materiale e dobbiamo essere bravi noi. Il 99% dei social sono una bugia. Quando ho subito l'infortunio all'Europeo, ho avuto tanto supporto dietro, ma se non stai bene con te stesso ci fai poco. Dopo tre giorni dall'operazione, ero in panchina e lì sono stato matto. I primi tre mesi sentivo la voglia di rialzarmi, poi dopo il buio. Lì è finita, depressione proprio. L'ho gestita con mia moglie e con i miei figli, i miei amici che venivano sempre e io andavo sempre da loro. Non andavo spesso a Foligno, ma in quei mesi scappavamo sempre lì, ne avevo la necessità. Sono un capoccione, quando mi sono fatto male ho detto dopo quattro mesi rientro, dopo quattro mesi ho avuto due mesi che non ricordo, ho avuto nella testa uno stacco. Andavo al campo, ma non ero io. Stavo lì, partivo con balli e allegria, ma non mi aprivo. Era difficile starmi accanto, ero entrato in protezione. Poi con il mio preparatore e il dottore, qualche chiacchierata l'ho fatta e mi serviva. Poi c'era mia moglie, che è la mia migliore amica. Poi ho conosciuto le mie psicologhe. Quando hai bisogno di aiuto, non c'è vergogna e devi chiederlo. Mi è stato d'aiuto, anche quando ho riniziato a giocare, perchè ho avuto dei momenti e tornavo sempre lì. Il rientro dal campo è stato un pò la luce in fondo al tunnel e non ho avuto paura. Anche il crociato: 4 mesi e 20 giorni e stavo a fare l'amichevole con la primavera. Il tendine uguale. Poi, quando sono rientrato, abbiamo vinto la Conference. Ho avuto la fortuna di vincere appena rientrato e mi sono detto "adesso faccio un bel ritiro e una bella stagione". E ho fatto un bell'anno, perchè ho fatto più partite l'anno dopo il tendine che gli altri anni a livelli di numeri. La chiamata del Napoli? Appena ho visto in tv "Conte firma con il Napoli" ho detto "vado a Napoli". Finito, senza una telefonata e niente, ho detto vado a Napoli. Da subito pensavo che potevi fare benissimo, la squadra era già forte, sapevo che con Conte sarebbe diventata ancora più forte. Ora mi cambio e riscaldamento in palestra. Ciao a tutti!". Ecco il video pubblicato sul canale YouTube dalla SSC Napoli.