"E' stato un Giro bello, impegnativo fino all'ultima tappa, incerta e combattuta e per questo spettacolare. Ringrazio RCS Sport: la scelta di affidare uno delle nostre organizzazioni più prestigiose a chi fosse in grado di inserirla in una narrazione unica, che attraversa l'universo professionistico e quello femminile, legando presente e futuro del movimento ciclistico, si è dimostrata vincente. Complimenti a Jakob Omrzel e a tutti i vincitori delle varie classifiche. Si è confermata la tradizione che non vuol vincitore del giro lo stesso atleta per due volte, a dimostrazione di una gara dura e tecnicamente in grado di esaltare le qualità di un corridore". Così il presidente della Federciclismo (Fci) Cordiano Dagnoni al termine del Giro Next Gen in cui, al termine dell'ultima tappa di oggi vinta dal norvegese Jorgen Nordhagen, si è imposto il 19enne sloveno Jakob Omrzel, che proprio oggi, piazzandosi al secondo posto nella frazione conclusiva ha 'detronizzato' la maglia rosa Luke Tuckwell, 21enne australiano. Ma nel Giro Next Gen si sono messi in luce anche alcuni italiani, sebbene nessuno di loro sia salito sul podio della classifica generale finale: il migliore è stato Filippo Turconi, quinto, mentre al sesto posto ha chiuso il campione del mondo junior dell'anno scorso, Lorenzo Finn. "E' stato anche un Giro che ha permesso di ammirare diversi giovani italiani in grado di competere con i pari età migliori del panorama internazionale - commenta Dagnoni -. Abbiamo salutato la vittoria di Filippo Agostinacchio e un podio tutto italiano nella tappa di Acqui Terme, apprezzato il secondo posto di un giovanissimo Finn nella difficile tappa di Passo Maniva e vincitore della Maglia Azzurra, salutato ben tre italiani nelle prime dieci posizioni con Filippo Turconi, primo degli italiani, lo stesso Lorenzo Finn e Matteo Scalco (nono ndr)". "Il ciclismo azzurro esce da questa edizione confortato, per quanto riguarda la prova complessiva dei nostri ragazzi - conclude il presidente della Fci - e consapevole di fornire al movimento una manifestazione punto di riferimento nel calendario internazionale".
di Napoli Magazine
22/06/2025 - 17:42
"E' stato un Giro bello, impegnativo fino all'ultima tappa, incerta e combattuta e per questo spettacolare. Ringrazio RCS Sport: la scelta di affidare uno delle nostre organizzazioni più prestigiose a chi fosse in grado di inserirla in una narrazione unica, che attraversa l'universo professionistico e quello femminile, legando presente e futuro del movimento ciclistico, si è dimostrata vincente. Complimenti a Jakob Omrzel e a tutti i vincitori delle varie classifiche. Si è confermata la tradizione che non vuol vincitore del giro lo stesso atleta per due volte, a dimostrazione di una gara dura e tecnicamente in grado di esaltare le qualità di un corridore". Così il presidente della Federciclismo (Fci) Cordiano Dagnoni al termine del Giro Next Gen in cui, al termine dell'ultima tappa di oggi vinta dal norvegese Jorgen Nordhagen, si è imposto il 19enne sloveno Jakob Omrzel, che proprio oggi, piazzandosi al secondo posto nella frazione conclusiva ha 'detronizzato' la maglia rosa Luke Tuckwell, 21enne australiano. Ma nel Giro Next Gen si sono messi in luce anche alcuni italiani, sebbene nessuno di loro sia salito sul podio della classifica generale finale: il migliore è stato Filippo Turconi, quinto, mentre al sesto posto ha chiuso il campione del mondo junior dell'anno scorso, Lorenzo Finn. "E' stato anche un Giro che ha permesso di ammirare diversi giovani italiani in grado di competere con i pari età migliori del panorama internazionale - commenta Dagnoni -. Abbiamo salutato la vittoria di Filippo Agostinacchio e un podio tutto italiano nella tappa di Acqui Terme, apprezzato il secondo posto di un giovanissimo Finn nella difficile tappa di Passo Maniva e vincitore della Maglia Azzurra, salutato ben tre italiani nelle prime dieci posizioni con Filippo Turconi, primo degli italiani, lo stesso Lorenzo Finn e Matteo Scalco (nono ndr)". "Il ciclismo azzurro esce da questa edizione confortato, per quanto riguarda la prova complessiva dei nostri ragazzi - conclude il presidente della Fci - e consapevole di fornire al movimento una manifestazione punto di riferimento nel calendario internazionale".