Promuovere e seguire un processo di elaborazione culturale e giuridica che sia in grado di condurre alla realizzazione di una Costituzione ideale del Mediterraneo.
È il tema che è stato discusso in occasione del convegno 'Democrazia e parlamentarismo nell'area del Mediterraneo', promosso dal Centro Studi Parlamentari del Mediterraneo - CESPAM - dell'Università degli Studi di Napoli Federico II e dal Presidente della Commissione Affari costituzionali della Camera dei Deputati, che si è svolto presso Palazzo Montecitorio, in occasione della Giornata internazionale del Mar Mediterraneo che si celebra l'8 luglio.
All'incontro hanno preso parte il Presidente della Camera dei Deputati Lorenzo Fontana, che ha dato inizio ai lavori, il Ministro degli Esteri Antonio Tajani, a cui sono state affidate le conclusioni, il Rettore della Federico II Matteo Lorito, Nazario Pagano, presidente Commissione Affari costituzionali della Presidenza della Camera dei Deputati, il socio fondatore del CESPAM e professore di Diritto Costituzionale della Federico II Sandro Staiano, i federiciani Alberto Lucarelli e Davide Ambroselli, rispettivamente Presidente e Direttore CESPAM, insieme a Daniel Azzopardi, ambasciatore di Malta in Italia, Mickael Bounakhla, consigliere Ambasciata di Francia in Italia, Giulio Centemero, presidente PAM (Assemblea Parlamentare del Mediterraneo), Mohamed Khelifi, ambasciatore d'Algeria in Italia, Dario Parrini, capogruppo Pd Commissione Affari Costituzionali del Senato, ed Eleni Sourani, ambasciatrice di Grecia in Italia.
Erano presenti numerosi esponenti del mondo diplomatico, degli apparati delle Camere e singoli parlamentari.
Il Centro CESPAM intende promuovere una piattaforma multilaterale di confronto tra Parlamenti, Università, società civili e istituzioni internazionali dell'area mediterranea; avviare la redazione partecipata di una Carta costituzionale ideale del Mediterraneo ispirata ai princìpi della democrazia pluralista e che affermi i valori della centralità della persona umana, della dignità e della solidarietà, valorizzando i fattori di comunanza culturale, e nel rispetto delle diversità e delle specificità dei singoli ordinamenti; costruire strumenti normativi e simbolici in grado di orientare l'azione istituzionale nei contesti di crisi ambientale, migratoria, politica e sociale.
"La Camera dei deputati è stata lieta di ospitare l'incontro per approfondire le dinamiche di un'area strategica come il bacino del Mediterraneo. Penso sia una preziosa opportunità di riflessione - ha detto il presidente Lorenzo Fontana -. In uno scenario così delicato è indispensabile favorire in ogni sede la diplomazia parlamentare. Sono profondamente convinto che essa possa contribuire in modo concreto a prevenire le guerre, a risolverle e a costruire la pace".
"La valorizzazione del Mediterraneo è un aspetto fondamentale della nostra politica estera, della nostra politica commerciale, della nostra politica economica – ha evidenziato il ministro, Antonio Tajani -. È una straordinaria risorsa che non possiamo far trasformare in un cimitero di migranti. Noi vorremmo che il Mediterraneo possa riprendere a essere un mare dove passano le merci, dove ci possa essere, anche grazie a un lavoro di rafforzamento di democrazia, un rapporto pacifico tra tutti i Paesi che si affacciano in quest'area".
"Il CESPAM ha organizzato il primo grande evento dopo la presentazione all'Università degli Studi di Napoli Federico II - ha sottolineato Sandro Staiano, - l'obiettivo era quello di dare fondamento a un sistema di relazioni tra Parlamenti e Università del Mediterraneo, per il quale il CESPAM ha realizzato un rapporto intenso con PAM, organismo parlamentare riconosciuto dalle Nazioni Unite, per scrivere una Costituzione del Mediterraneo. Facendo un consuntivo si può dire che tale obiettivo è stato conseguito".
"Il Mediterraneo da millenni è crocevia di popoli, di scambi commerciali, di viaggi – ha evidenziato Nazario Pagano, presidente Commissione Affari costituzionali della Presidenza della Camera dei Deputati - mai come in questi tempi così travagliati penso che sia necessario discutere e avviare un dialogo che parta dal basso, dalle società civili, dalle Università, avviare percorsi comuni e individuare tratti di un'identità mediterranea è fondamentale".
Tra i princìpi fondamentali del testo di una Costituzione mediterranea sono indicati il radicamento nella civiltà mediterranea, il riconoscimento della pluralità culturale, l'adesione ai principi universali dei diritti umani. Un dialogo a cui gli Atenei dell'area del Mediterraneo possono e devono contribuire in virtù delle relazioni esistenti. "Il sistema universitario italiano può dare un grande contributo per costruire cittadini mediterranei che è il grande obiettivo - ha detto il rettore, Matteo Lorito - e per questo la diplomazia universitaria è sempre al lavoro e, soprattutto nei momenti di conflitto, come quello che stiamo vivendo, è sempre importante lasciare le porte aperte: più democrazia significa anche più accordi interuniversitari".
Alberto Lucarelli ha posto l'accento sulla necessità di "avviare un processo di redazione partecipata dal basso di una Carta costituzionale ideale del Mediterraneo ispirata ai principi della democrazia pluralista e alla centralità della persona, nella consapevolezza che si tratti di un progetto ambizioso" e Davide Ambroselli, direttore CESPAM, ha evidenziato come "le crisi migratorie, i conflitti, le disuguaglianze possono rendere il Mediterraneo un luogo di frattura, ma la sua storia, la sua ricchezza culturale, la forza delle giovani generazioni possono farne un laboratorio di costituzionalismo. Abbiamo il dovere di riscoprire le eredità comuni e di trasformarle in un progetto condiviso".
di Napoli Magazine
11/07/2025 - 14:30
Promuovere e seguire un processo di elaborazione culturale e giuridica che sia in grado di condurre alla realizzazione di una Costituzione ideale del Mediterraneo.
È il tema che è stato discusso in occasione del convegno 'Democrazia e parlamentarismo nell'area del Mediterraneo', promosso dal Centro Studi Parlamentari del Mediterraneo - CESPAM - dell'Università degli Studi di Napoli Federico II e dal Presidente della Commissione Affari costituzionali della Camera dei Deputati, che si è svolto presso Palazzo Montecitorio, in occasione della Giornata internazionale del Mar Mediterraneo che si celebra l'8 luglio.
All'incontro hanno preso parte il Presidente della Camera dei Deputati Lorenzo Fontana, che ha dato inizio ai lavori, il Ministro degli Esteri Antonio Tajani, a cui sono state affidate le conclusioni, il Rettore della Federico II Matteo Lorito, Nazario Pagano, presidente Commissione Affari costituzionali della Presidenza della Camera dei Deputati, il socio fondatore del CESPAM e professore di Diritto Costituzionale della Federico II Sandro Staiano, i federiciani Alberto Lucarelli e Davide Ambroselli, rispettivamente Presidente e Direttore CESPAM, insieme a Daniel Azzopardi, ambasciatore di Malta in Italia, Mickael Bounakhla, consigliere Ambasciata di Francia in Italia, Giulio Centemero, presidente PAM (Assemblea Parlamentare del Mediterraneo), Mohamed Khelifi, ambasciatore d'Algeria in Italia, Dario Parrini, capogruppo Pd Commissione Affari Costituzionali del Senato, ed Eleni Sourani, ambasciatrice di Grecia in Italia.
Erano presenti numerosi esponenti del mondo diplomatico, degli apparati delle Camere e singoli parlamentari.
Il Centro CESPAM intende promuovere una piattaforma multilaterale di confronto tra Parlamenti, Università, società civili e istituzioni internazionali dell'area mediterranea; avviare la redazione partecipata di una Carta costituzionale ideale del Mediterraneo ispirata ai princìpi della democrazia pluralista e che affermi i valori della centralità della persona umana, della dignità e della solidarietà, valorizzando i fattori di comunanza culturale, e nel rispetto delle diversità e delle specificità dei singoli ordinamenti; costruire strumenti normativi e simbolici in grado di orientare l'azione istituzionale nei contesti di crisi ambientale, migratoria, politica e sociale.
"La Camera dei deputati è stata lieta di ospitare l'incontro per approfondire le dinamiche di un'area strategica come il bacino del Mediterraneo. Penso sia una preziosa opportunità di riflessione - ha detto il presidente Lorenzo Fontana -. In uno scenario così delicato è indispensabile favorire in ogni sede la diplomazia parlamentare. Sono profondamente convinto che essa possa contribuire in modo concreto a prevenire le guerre, a risolverle e a costruire la pace".
"La valorizzazione del Mediterraneo è un aspetto fondamentale della nostra politica estera, della nostra politica commerciale, della nostra politica economica – ha evidenziato il ministro, Antonio Tajani -. È una straordinaria risorsa che non possiamo far trasformare in un cimitero di migranti. Noi vorremmo che il Mediterraneo possa riprendere a essere un mare dove passano le merci, dove ci possa essere, anche grazie a un lavoro di rafforzamento di democrazia, un rapporto pacifico tra tutti i Paesi che si affacciano in quest'area".
"Il CESPAM ha organizzato il primo grande evento dopo la presentazione all'Università degli Studi di Napoli Federico II - ha sottolineato Sandro Staiano, - l'obiettivo era quello di dare fondamento a un sistema di relazioni tra Parlamenti e Università del Mediterraneo, per il quale il CESPAM ha realizzato un rapporto intenso con PAM, organismo parlamentare riconosciuto dalle Nazioni Unite, per scrivere una Costituzione del Mediterraneo. Facendo un consuntivo si può dire che tale obiettivo è stato conseguito".
"Il Mediterraneo da millenni è crocevia di popoli, di scambi commerciali, di viaggi – ha evidenziato Nazario Pagano, presidente Commissione Affari costituzionali della Presidenza della Camera dei Deputati - mai come in questi tempi così travagliati penso che sia necessario discutere e avviare un dialogo che parta dal basso, dalle società civili, dalle Università, avviare percorsi comuni e individuare tratti di un'identità mediterranea è fondamentale".
Tra i princìpi fondamentali del testo di una Costituzione mediterranea sono indicati il radicamento nella civiltà mediterranea, il riconoscimento della pluralità culturale, l'adesione ai principi universali dei diritti umani. Un dialogo a cui gli Atenei dell'area del Mediterraneo possono e devono contribuire in virtù delle relazioni esistenti. "Il sistema universitario italiano può dare un grande contributo per costruire cittadini mediterranei che è il grande obiettivo - ha detto il rettore, Matteo Lorito - e per questo la diplomazia universitaria è sempre al lavoro e, soprattutto nei momenti di conflitto, come quello che stiamo vivendo, è sempre importante lasciare le porte aperte: più democrazia significa anche più accordi interuniversitari".
Alberto Lucarelli ha posto l'accento sulla necessità di "avviare un processo di redazione partecipata dal basso di una Carta costituzionale ideale del Mediterraneo ispirata ai principi della democrazia pluralista e alla centralità della persona, nella consapevolezza che si tratti di un progetto ambizioso" e Davide Ambroselli, direttore CESPAM, ha evidenziato come "le crisi migratorie, i conflitti, le disuguaglianze possono rendere il Mediterraneo un luogo di frattura, ma la sua storia, la sua ricchezza culturale, la forza delle giovani generazioni possono farne un laboratorio di costituzionalismo. Abbiamo il dovere di riscoprire le eredità comuni e di trasformarle in un progetto condiviso".