Luis Scola, amministratore delegato di Varese, ha fatto un bilancio della stagione appena trascorsa con un occhio al futuro del club: "È stata una stagione difficile, molto strana a livello generale. La particolarità è stata che le due neopromosse, che di solito sono squadre che hanno un budget piccolo e giocano per salvarsi o per i playoff se sono davvero brave, avevano risorse per fare una stagione da protagoniste. Questo fatto ha causato una spaccatura del campionato, ha creato due leghe nella stessa lega. E i valori iniziali sono stati praticamente tutti rispettati: le squadra con un budget alto hanno fatto bene, le altre invece, tra cui noi, hanno lottato tra di loro vivendo una annata da “up&down”. Non sono preoccupato per il futuro perché siamo una società in crescita. Da quando sono qua abbiamo aumentato il budget stagione dopo stagione ed il fatto che abbiamo potuto permetterci di firmare un giocatore del calibro di Nico Mannion ne è la prova. Poi possiamo discutere se la scelta si sia rivelata giusta o no, ma è indicativa. Aumenteremo il budget anche l’anno prossimo. In che modo? Senza entrare nello specifico dei numeri, abbiamo avuto la possibilità di aumentare le sponsorship e le entrate del ticketing; gli skybox hanno portato e porteranno incrementi. In generale stiamo avviando nuovi progetti che avranno un impatto anche sul budget. Per questo motivo non siamo preoccupati, bensì siamo occupati. Il progetto non riguarda solo me stesso, lo abbiamo detto tantissime volte. Come Club guarderemo le cose che abbiamo fatto e capiremo cosa non ha funzionato. Ma questa è una cosa normale, lo facciamo di mese in mese, di settimana in settimana. Anche l’anno di Brase, che sportivamente parlando è stato positivo, avevamo fatto degli errori e li avevamo analizzati. Ciò non toglie che quando parliamo di progetto a lungo termine non parliamo di tre mesi o tre anni, ma di più. Forse abbiamo creato un’aspettativa importante dopo il primo anno, ma nessuno pensava che in tre anni avremmo vinto il campionato, soprattutto se valutiamo la situazione economica che avevamo da quando sono entrato in società. Non siamo mai retrocessi e la salvezza è sempre arrivata; anche quest’anno con quattro giornate di anticipo e con il vantaggio sulle inseguitrici. La crescita porterà anche ad un miglioramento in questo senso. I fatti di Cremona? È stato un giorno brutto per tutti ma sono cose che succedono. Ho letto la lettera di Michael Arcieri su quanto successo a Trieste e che è costata la squalifica del campo. Queste situazioni portano a fare riflessioni: il fatto di pagare il biglietto non ti dà diritto di offendere; ci sono limiti nella critica che non devono essere varcati e dobbiamo fare in modo che i valori del club si allineino con quelli dei tifosi e della città. Mi hanno detto di vendere la società: ma a chi? Non arrivano offerte tutte le settimane, anzi: questa settimana devo firmare un documento in cui mi impegno a garantire, anche e soprattutto economicamente, il futuro del club; senza quello non possiamo iscriverci al campionato. Non posso vendere e non posso andarmene; i due destini, il mio e quello della società, sono legati. Quel giorno ammetto che non sia stato facile e ho pensato a tutto, ma ora ho una visione diversa. Ormai quel momento è passato e superato. Sono state scritte cose non vere sul mio conto e sul conto del club. È stato detto che sono un dittatore e che decido io come la squadra deve giocare, ma se andiamo a vedere la nostra storia, da quando sono a Varese abbiamo cambiato tanti allenatori ed ognuno aveva il suo stile di gioco, completamente diverso l’uno dall’altro; questa cosa è denigrante sia per noi che per gli allenatori stessi. È stato detto che scelgo giocatori seguendo un algoritmo segreto o che vige la regola del “player friendly”, ma anche in questo caso noi abbiamo piuttosto parlato di “player focus”, un sistema in cui i giocatori sono al centro di tutto. È stato detto che voglio far retrocedere la squadra o che non difendiamo apposta perché l’attacco fa vendere i biglietti, ma i biglietti si vincono solo se si vince ed è questo il nostro obiettivo e lo si raggiunge sia attaccando che difendendo. Abbiamo ricevuto critiche per aver preso alcuni giocatori come Hands che il prossimo anno prenderà cinque volte tanto o di una campagna abbonamenti “a scatola chiusa” quando invece c’erano giocatori come Librizzi ed Assui, che poi si sono rivelati per quello che sono, oltre a situazioni in via di definizione come quelle di Mannion e Brown. Questo non significa che non abbiamo fatto errori o che non possiamo ricevere critiche, ma queste devono essere sulle cose fatte, non su quelle non fatte. Non siamo contenti di aver cambiato così tanti giocatori quest’anno, non è la nostra filosofia. Dovevamo salvare la squadra e quindi siamo dovuto intervenire. Il processo delle scelte di mercato è lo stesso per tutte le squadre. Sono stati fatti degli errori, è vero, ma chi ha agito lo ha fatto dovendo districarsi tra i paletti di budget che a livello dirigenziale sono stati imposti. E comunque sono state fatte anche buone cose: basti pensare che ad oggi abbiamo oltre il milione di euro guadagnato dai buyout. Trovatemi altre squadre in questa situazione. Tra le cose buone c’è anche l’arrivo di Kastritis. Lui è un allenatore molto bravo. Quando è arrivato la squadra era un po’ persa, ma il suo arrivo ha dato nuova linfa grazie alla cultura del lavoro quotidiano. Ha rinforzato il nostro programma e sta contribuendo a costruire un valore anche per il futuro. In più è una persona gradevole con cui confrontarsi ogni giorno. La partecipazione ad una Coppa? La FIBA Europe Cup ha un costo non indifferente, ma sicuramente rimane un obiettivo ambizioso. Quest’anno non ci era stata data una wild card perché avremmo dovuto finire almeno undicesimi. Poi però è stata concessa a Bilbao. Sulla base di questo presenteremo una richiesta. La formula della costruzione della squadra non dipende certamente da questo fatto; a tal proposito prenderemo una decisione definitiva dopo il 30 giugno quando alcune situazioni contrattuali saranno più chiare. Questione Main Sponsor: Openjobmetis per statuto deve sempre fare solo un anno di contratto e con loro non abbiamo mai avuto alcun problema. Siamo molto contenti del nostro rapporto. E non si tratta solo di Openjobmetis con Group Crit, ma anche del grande supporto che ci dà personalmente Rosario Rasizza: è lo stakeholder più importante che abbiamo e gli saremo sempre grati. Parleremo a fine maggio. Cosa cambieremo in fase di mercato? L’anno di Brase abbiamo avuto la fortuna di vincere quasi tutte le scommesse che abbiamo fatto. Nelle due stagioni successive abbiamo provato lo stesso approccio ma non è andata bene. Ora abbiamo deciso di cambiare totalmente: l’idea è cercare giocatori dal valore più garantito, focalizzandoci su giocatori un po’ più esperti insieme al coach per avere un anno più solido a livello di Prima Squadra. Come detto ci sarà una crescita a livello di budget e la volontà è quella di spendere più soldi prima invece di andare a correggere dopo. Vogliamo portare solidità con giocatori esperti perché anche noi abbiamo l’esigenza e la voglia di fare una stagione buona a livello sportivo"
di Napoli Magazine
16/05/2025 - 08:18
Luis Scola, amministratore delegato di Varese, ha fatto un bilancio della stagione appena trascorsa con un occhio al futuro del club: "È stata una stagione difficile, molto strana a livello generale. La particolarità è stata che le due neopromosse, che di solito sono squadre che hanno un budget piccolo e giocano per salvarsi o per i playoff se sono davvero brave, avevano risorse per fare una stagione da protagoniste. Questo fatto ha causato una spaccatura del campionato, ha creato due leghe nella stessa lega. E i valori iniziali sono stati praticamente tutti rispettati: le squadra con un budget alto hanno fatto bene, le altre invece, tra cui noi, hanno lottato tra di loro vivendo una annata da “up&down”. Non sono preoccupato per il futuro perché siamo una società in crescita. Da quando sono qua abbiamo aumentato il budget stagione dopo stagione ed il fatto che abbiamo potuto permetterci di firmare un giocatore del calibro di Nico Mannion ne è la prova. Poi possiamo discutere se la scelta si sia rivelata giusta o no, ma è indicativa. Aumenteremo il budget anche l’anno prossimo. In che modo? Senza entrare nello specifico dei numeri, abbiamo avuto la possibilità di aumentare le sponsorship e le entrate del ticketing; gli skybox hanno portato e porteranno incrementi. In generale stiamo avviando nuovi progetti che avranno un impatto anche sul budget. Per questo motivo non siamo preoccupati, bensì siamo occupati. Il progetto non riguarda solo me stesso, lo abbiamo detto tantissime volte. Come Club guarderemo le cose che abbiamo fatto e capiremo cosa non ha funzionato. Ma questa è una cosa normale, lo facciamo di mese in mese, di settimana in settimana. Anche l’anno di Brase, che sportivamente parlando è stato positivo, avevamo fatto degli errori e li avevamo analizzati. Ciò non toglie che quando parliamo di progetto a lungo termine non parliamo di tre mesi o tre anni, ma di più. Forse abbiamo creato un’aspettativa importante dopo il primo anno, ma nessuno pensava che in tre anni avremmo vinto il campionato, soprattutto se valutiamo la situazione economica che avevamo da quando sono entrato in società. Non siamo mai retrocessi e la salvezza è sempre arrivata; anche quest’anno con quattro giornate di anticipo e con il vantaggio sulle inseguitrici. La crescita porterà anche ad un miglioramento in questo senso. I fatti di Cremona? È stato un giorno brutto per tutti ma sono cose che succedono. Ho letto la lettera di Michael Arcieri su quanto successo a Trieste e che è costata la squalifica del campo. Queste situazioni portano a fare riflessioni: il fatto di pagare il biglietto non ti dà diritto di offendere; ci sono limiti nella critica che non devono essere varcati e dobbiamo fare in modo che i valori del club si allineino con quelli dei tifosi e della città. Mi hanno detto di vendere la società: ma a chi? Non arrivano offerte tutte le settimane, anzi: questa settimana devo firmare un documento in cui mi impegno a garantire, anche e soprattutto economicamente, il futuro del club; senza quello non possiamo iscriverci al campionato. Non posso vendere e non posso andarmene; i due destini, il mio e quello della società, sono legati. Quel giorno ammetto che non sia stato facile e ho pensato a tutto, ma ora ho una visione diversa. Ormai quel momento è passato e superato. Sono state scritte cose non vere sul mio conto e sul conto del club. È stato detto che sono un dittatore e che decido io come la squadra deve giocare, ma se andiamo a vedere la nostra storia, da quando sono a Varese abbiamo cambiato tanti allenatori ed ognuno aveva il suo stile di gioco, completamente diverso l’uno dall’altro; questa cosa è denigrante sia per noi che per gli allenatori stessi. È stato detto che scelgo giocatori seguendo un algoritmo segreto o che vige la regola del “player friendly”, ma anche in questo caso noi abbiamo piuttosto parlato di “player focus”, un sistema in cui i giocatori sono al centro di tutto. È stato detto che voglio far retrocedere la squadra o che non difendiamo apposta perché l’attacco fa vendere i biglietti, ma i biglietti si vincono solo se si vince ed è questo il nostro obiettivo e lo si raggiunge sia attaccando che difendendo. Abbiamo ricevuto critiche per aver preso alcuni giocatori come Hands che il prossimo anno prenderà cinque volte tanto o di una campagna abbonamenti “a scatola chiusa” quando invece c’erano giocatori come Librizzi ed Assui, che poi si sono rivelati per quello che sono, oltre a situazioni in via di definizione come quelle di Mannion e Brown. Questo non significa che non abbiamo fatto errori o che non possiamo ricevere critiche, ma queste devono essere sulle cose fatte, non su quelle non fatte. Non siamo contenti di aver cambiato così tanti giocatori quest’anno, non è la nostra filosofia. Dovevamo salvare la squadra e quindi siamo dovuto intervenire. Il processo delle scelte di mercato è lo stesso per tutte le squadre. Sono stati fatti degli errori, è vero, ma chi ha agito lo ha fatto dovendo districarsi tra i paletti di budget che a livello dirigenziale sono stati imposti. E comunque sono state fatte anche buone cose: basti pensare che ad oggi abbiamo oltre il milione di euro guadagnato dai buyout. Trovatemi altre squadre in questa situazione. Tra le cose buone c’è anche l’arrivo di Kastritis. Lui è un allenatore molto bravo. Quando è arrivato la squadra era un po’ persa, ma il suo arrivo ha dato nuova linfa grazie alla cultura del lavoro quotidiano. Ha rinforzato il nostro programma e sta contribuendo a costruire un valore anche per il futuro. In più è una persona gradevole con cui confrontarsi ogni giorno. La partecipazione ad una Coppa? La FIBA Europe Cup ha un costo non indifferente, ma sicuramente rimane un obiettivo ambizioso. Quest’anno non ci era stata data una wild card perché avremmo dovuto finire almeno undicesimi. Poi però è stata concessa a Bilbao. Sulla base di questo presenteremo una richiesta. La formula della costruzione della squadra non dipende certamente da questo fatto; a tal proposito prenderemo una decisione definitiva dopo il 30 giugno quando alcune situazioni contrattuali saranno più chiare. Questione Main Sponsor: Openjobmetis per statuto deve sempre fare solo un anno di contratto e con loro non abbiamo mai avuto alcun problema. Siamo molto contenti del nostro rapporto. E non si tratta solo di Openjobmetis con Group Crit, ma anche del grande supporto che ci dà personalmente Rosario Rasizza: è lo stakeholder più importante che abbiamo e gli saremo sempre grati. Parleremo a fine maggio. Cosa cambieremo in fase di mercato? L’anno di Brase abbiamo avuto la fortuna di vincere quasi tutte le scommesse che abbiamo fatto. Nelle due stagioni successive abbiamo provato lo stesso approccio ma non è andata bene. Ora abbiamo deciso di cambiare totalmente: l’idea è cercare giocatori dal valore più garantito, focalizzandoci su giocatori un po’ più esperti insieme al coach per avere un anno più solido a livello di Prima Squadra. Come detto ci sarà una crescita a livello di budget e la volontà è quella di spendere più soldi prima invece di andare a correggere dopo. Vogliamo portare solidità con giocatori esperti perché anche noi abbiamo l’esigenza e la voglia di fare una stagione buona a livello sportivo"