Calcio
SALERNITANA - Iervolino: “Non penso affatto alla resa, ma alla ricostruzione”
24.06.2025 10:02 di Napoli Magazine

La Salernitana ha salutato la Serie B con un finale senza dubbio confuso e amaro. La gara di ritorno dei playout non si è conclusa a causa del continuo lancio di oggetti in campo, che ha costretto alla sospensione definitiva. A distanza di alcuni giorni, ne ha parlato il proprietario granata Danilo Iervolino ai microfoni del Corriere dello Sport. “Non penso a?atto alla resa. Penso alla ricostruzione. Questo è il tempo della riflessione, certo, ma anche della determinazione“.

Il patron della Salernitana ha dunque confermato la volontà di rimanere e rilanciare il progetto, nonostante le difficoltà delle ultime stagioni.

Oltre a questo, Iervolino ha anche commentato il finale di campionato, dalla decisione di posticipare i playout fino alla gara dell’Arechi, definita come il punto più doloroso dallo stesso proprietario.

Iervolino prosegue così: “Si è giocato il playout un mese dopo la fine della stagione regolare, per l’attesa legata ai controlli sul club lombardo che ha stravolto tempi e preparazione, minando l’integrità della competizione. Chiedo più responsabilità, più rigore, più trasparenza. Regole uguali per tutti ed istituzioni che sappiano proteggere la credibilità del sistema… Il calcio italiano non può permettersi ambiguità“.

Come anticipato, il patron granata ha parlato anche della gara che ha sancito la retrocessione: “La gara dell’Arechi è stata il punto più doloroso, perché ha mostrato una frattura tra le emozioni di una città e la freddezza delle regole. Non giustifico la violenza, mai. Ma comprendo il senso di frustrazione collettiva. Quando si perde la fiducia nel sistema, esplode l’incomprensione. E questo è un segnale d’allarme che le istituzioni calcistiche non possono ignorare. Non è un episodio isolato, è il sintomo di qualcosa di più profondo“.

Sulla posticipazione dei playout, Iervolino si è espresso così: “Non voglio parlare di alibi. Ma la gestione dei tempi è stata un danno oggettivo. Fermare un campionato per un mese, in attesa di decisioni tardive, ha tolto ritmo, lucidità, motivazione. I ragazzi si sono trovati a vivere una stagione sospesa, di?cile da leggere e da a?rontare. Serve una riflessione seria: così si compromette la credibilità di un’intera competizione“.

Infine, il proprietario granata ha confermato la voglia di riscattare quanto accaduto: “La Salernitana non può finire qui. C’è una ferita, ma anche una voglia profonda di riscatto. Ripartiremo con idee più chiare, con basi più solide, con scelte coerenti. A chi spera che io molli, rispondo che non ho mai amato le uscite di scena. Amo le sfide, e quella che mi attende oggi è forse la più dura, ma anche la più autentica. Perché chi ama davvero, resta. E io rimango qui per rilanciare questa maglia e questa città".

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SALERNITANA - Iervolino: “Non penso affatto alla resa, ma alla ricostruzione”

di Napoli Magazine

24/06/2025 - 10:02

La Salernitana ha salutato la Serie B con un finale senza dubbio confuso e amaro. La gara di ritorno dei playout non si è conclusa a causa del continuo lancio di oggetti in campo, che ha costretto alla sospensione definitiva. A distanza di alcuni giorni, ne ha parlato il proprietario granata Danilo Iervolino ai microfoni del Corriere dello Sport. “Non penso a?atto alla resa. Penso alla ricostruzione. Questo è il tempo della riflessione, certo, ma anche della determinazione“.

Il patron della Salernitana ha dunque confermato la volontà di rimanere e rilanciare il progetto, nonostante le difficoltà delle ultime stagioni.

Oltre a questo, Iervolino ha anche commentato il finale di campionato, dalla decisione di posticipare i playout fino alla gara dell’Arechi, definita come il punto più doloroso dallo stesso proprietario.

Iervolino prosegue così: “Si è giocato il playout un mese dopo la fine della stagione regolare, per l’attesa legata ai controlli sul club lombardo che ha stravolto tempi e preparazione, minando l’integrità della competizione. Chiedo più responsabilità, più rigore, più trasparenza. Regole uguali per tutti ed istituzioni che sappiano proteggere la credibilità del sistema… Il calcio italiano non può permettersi ambiguità“.

Come anticipato, il patron granata ha parlato anche della gara che ha sancito la retrocessione: “La gara dell’Arechi è stata il punto più doloroso, perché ha mostrato una frattura tra le emozioni di una città e la freddezza delle regole. Non giustifico la violenza, mai. Ma comprendo il senso di frustrazione collettiva. Quando si perde la fiducia nel sistema, esplode l’incomprensione. E questo è un segnale d’allarme che le istituzioni calcistiche non possono ignorare. Non è un episodio isolato, è il sintomo di qualcosa di più profondo“.

Sulla posticipazione dei playout, Iervolino si è espresso così: “Non voglio parlare di alibi. Ma la gestione dei tempi è stata un danno oggettivo. Fermare un campionato per un mese, in attesa di decisioni tardive, ha tolto ritmo, lucidità, motivazione. I ragazzi si sono trovati a vivere una stagione sospesa, di?cile da leggere e da a?rontare. Serve una riflessione seria: così si compromette la credibilità di un’intera competizione“.

Infine, il proprietario granata ha confermato la voglia di riscattare quanto accaduto: “La Salernitana non può finire qui. C’è una ferita, ma anche una voglia profonda di riscatto. Ripartiremo con idee più chiare, con basi più solide, con scelte coerenti. A chi spera che io molli, rispondo che non ho mai amato le uscite di scena. Amo le sfide, e quella che mi attende oggi è forse la più dura, ma anche la più autentica. Perché chi ama davvero, resta. E io rimango qui per rilanciare questa maglia e questa città".