Una scena essenziale, un uomo al centro. Fabio Capello si racconta nel talk-evento andato in scena sul palco del Teatro Verdi di Gorizia, città simbolo di confini superati, scelta da SkyTG24 per una giornata speciale dedicata alla “Capitale europea della cultura senza frontiere”. In un’atmosfera essenziale e intensa, il grande ex allenatore e opinionista di Sky Sport ha ripercorso la propria vita, dal cuore del Friuli-Venezia Giulia fino ai vertici del calcio mondiale. Il lungo dialogo, con Federico Buffa e Federico Ferri, direttore di Sky Sport, caratterizza la Produzione Originale Sky Sport “Federico Buffa Talks”, per la prima volta dal vivo, in un teatro gremito. Al centro del racconto - da domani, venerdì 16 maggio, alle 20.15 e alle 23.15 su Sky Sport Calcio, in streaming su NOW e disponibile on demand - le sue radici goriziane, le storie di famiglia e la formazione in un territorio segnato dalla Storia, con un approfondimento dedicato su Sky Sport Insider, lo spazio premium del sito skysport.it.
Nato a Pieris, frazione friulana di San Canzian d’Isonzo, Capello rievoca l’infanzia sulle rive dell’Isonzo, il ricordo indelebile del padre Guerrino, carabiniere e deportato in sei lager nazisti, e l’influenza profonda di una terra caratterizzata da pietre, fiumi e confini tracciati a tavolino.
«Mio padre mi disse: “Fabio, provaci!” È stata una spinta talmente forte nella mia vita, che per me “provaci” è stato tutti gli ostacoli che ho superato. Dove volevo sono arrivato, perché quello che mi aveva detto mio padre, mi è rimasto dentro» [Fabio Capello]
Da lì, il viaggio e la sua ascesa: gli esordi da calciatore, l’incontro con il professionismo alla SPAL, col debutto in Serie A; il gol leggendario a Wembley e la Nazionale italiana del 1974 con Gigi Riva e Gianni Rivera, e poi la carriera da allenatore vincente tra Milan, Roma, Real Madrid e Juventus, che lo hanno consacrato come uno dei più iconici protagonisti del calcio italiano e internazionale.
Visibilmente commosso di fronte alla sua gente, accorsa numerosa al Verdi di Gorizia, Fabio Capello si è raccontato a modo suo: con rigore, ironia e lucidità. Ha ripercorso i momenti chiave della sua vita, tra aneddoti, riflessioni e passaggi emozionanti, mostrandosi per ciò che è sempre stato: un uomo prima che un allenatore, riflessivo, capace ancora oggi di leggere il calcio e la vita con profondità.
Nessun effetto speciale: solo parole, immagini e memoria. Le voci di Federico Buffa e Federico Ferri a scandire il racconto; sullo sfondo, poche, essenziali istantanee della sua carriera a scorrere discrete per evocare volti e traguardi. Un viaggio dentro la biografia di un protagonista assoluto del nostro tempo, tra identità, sport e consapevolezza. Un’occasione per scoprire Fabio Capello come non lo abbiamo mai visto: fuori dagli schemi, ma sempre fedele a sé stesso, con lo sguardo severo di chi ha visto il calcio cambiare, ma non ha mai smesso di cercarne il senso più profondo.
di Napoli Magazine
15/05/2025 - 15:40
Una scena essenziale, un uomo al centro. Fabio Capello si racconta nel talk-evento andato in scena sul palco del Teatro Verdi di Gorizia, città simbolo di confini superati, scelta da SkyTG24 per una giornata speciale dedicata alla “Capitale europea della cultura senza frontiere”. In un’atmosfera essenziale e intensa, il grande ex allenatore e opinionista di Sky Sport ha ripercorso la propria vita, dal cuore del Friuli-Venezia Giulia fino ai vertici del calcio mondiale. Il lungo dialogo, con Federico Buffa e Federico Ferri, direttore di Sky Sport, caratterizza la Produzione Originale Sky Sport “Federico Buffa Talks”, per la prima volta dal vivo, in un teatro gremito. Al centro del racconto - da domani, venerdì 16 maggio, alle 20.15 e alle 23.15 su Sky Sport Calcio, in streaming su NOW e disponibile on demand - le sue radici goriziane, le storie di famiglia e la formazione in un territorio segnato dalla Storia, con un approfondimento dedicato su Sky Sport Insider, lo spazio premium del sito skysport.it.
Nato a Pieris, frazione friulana di San Canzian d’Isonzo, Capello rievoca l’infanzia sulle rive dell’Isonzo, il ricordo indelebile del padre Guerrino, carabiniere e deportato in sei lager nazisti, e l’influenza profonda di una terra caratterizzata da pietre, fiumi e confini tracciati a tavolino.
«Mio padre mi disse: “Fabio, provaci!” È stata una spinta talmente forte nella mia vita, che per me “provaci” è stato tutti gli ostacoli che ho superato. Dove volevo sono arrivato, perché quello che mi aveva detto mio padre, mi è rimasto dentro» [Fabio Capello]
Da lì, il viaggio e la sua ascesa: gli esordi da calciatore, l’incontro con il professionismo alla SPAL, col debutto in Serie A; il gol leggendario a Wembley e la Nazionale italiana del 1974 con Gigi Riva e Gianni Rivera, e poi la carriera da allenatore vincente tra Milan, Roma, Real Madrid e Juventus, che lo hanno consacrato come uno dei più iconici protagonisti del calcio italiano e internazionale.
Visibilmente commosso di fronte alla sua gente, accorsa numerosa al Verdi di Gorizia, Fabio Capello si è raccontato a modo suo: con rigore, ironia e lucidità. Ha ripercorso i momenti chiave della sua vita, tra aneddoti, riflessioni e passaggi emozionanti, mostrandosi per ciò che è sempre stato: un uomo prima che un allenatore, riflessivo, capace ancora oggi di leggere il calcio e la vita con profondità.
Nessun effetto speciale: solo parole, immagini e memoria. Le voci di Federico Buffa e Federico Ferri a scandire il racconto; sullo sfondo, poche, essenziali istantanee della sua carriera a scorrere discrete per evocare volti e traguardi. Un viaggio dentro la biografia di un protagonista assoluto del nostro tempo, tra identità, sport e consapevolezza. Un’occasione per scoprire Fabio Capello come non lo abbiamo mai visto: fuori dagli schemi, ma sempre fedele a sé stesso, con lo sguardo severo di chi ha visto il calcio cambiare, ma non ha mai smesso di cercarne il senso più profondo.