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ADL - Napoli, De Laurentiis: "Lo Stadio Maradona è un semice**o, dovrei aspettare 6 anni per vedere la sua trasformazione, vorrei un impianto da 70mila posti con 100 skybox e parcheggi, servono 30 ettari"
07.11.2025 13:54 di Napoli Magazine
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Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, è intervenuto al Football Business Forum organizzato da SDA Bocconi: "Lo Stadio Maradona è un semice**o. Lo dissi già quando arrivò Ancelotti. Il PSG paga la stessa cifra per il suo stadio che paga il Napoli, ma loro hanno l'esclusiva e guadagnano 100 milioni di euro, mentre noi lo abbiamo solo per tre giorni: prima, durante e dopo l'evento. E' uno stadio vecchio, con una pista d'atletica che non è il massimo per il pubblico e con addirittura un fossato che allontana ancora di più".

De Laurentiis ha poi parlato delle difficoltà burocratiche che ostacolano lo sviluppo di nuovi impianti sportivi: "Abbiamo un problema con le autorità italiane, che forse senza rendersene conto sono i più grandi nemici del calcio. Non si rendono conto che ci sono 25 milioni di potenziali elettori".

Il patron del Napoli ha portato come esempio virtuoso il modello inglese: "Nel 2013 andammo a Londra per giocare contro l'Arsenal. Visitai l'Emirates Stadium: 200 salottini e 60.700 posti. La città ha dato al club il permesso di costruire abitazioni nell'area intorno al nuovo stadio per rientrare subito dall'investimento. In questo modo l'Arsenal ha potuto mantenersi al top per 15 anni, pur senza vincere uno scudetto dal 2004".

Secondo De Laurentiis, la legislazione italiana deve consentire progetti più flessibili: "La nostra legge prevede che la costruzione o trasformazione di uno stadio serva a garantire un equilibrio economico per il club, ma bisogna rendersi conto che i centri commerciali lavorano solo nel weekend. Serve il via libera per l'uso abitativo, anche non adiacente allo stadio: quegli immobili garantirebbero rendite che permettono di sostenere l'investimento nel lungo periodo, come successo con l'Arsenal".

Il numero uno del Napoli non ha risparmiato critiche alle istituzioni locali: "Il Maradona nel '59 e nel '90 è stato teatro di sprechi. Dovrei aspettare sei anni per la sua trasformazione, giocando in uno stadio imperfetto e con i cantieri in corso. Quando Inter e Milan incassano 14 milioni a serata, noi al Maradona arriviamo a 3 milioni in Champions. E poi devo comprare calciatori da 50 o 60 milioni per competere con loro".

De Laurentiis ha anche delineato la sua idea di impianto ideale: "Vorrei uno stadio da 70 mila posti, con 100 skybox e parcheggi veri. E' una balla che la gente arrivi con i mezzi: vuole andare allo stadio in macchina. Servono 30 ettari per uno stadio moderno dentro la città, altro che quello che dicono Manfredi e Cosenza, che non sanno nulla di calcio e ignorano il futuro dello sport".

Il presidente del Napoli ha poi ribadito un principio che guida la sua visione imprenditoriale: "Ho sempre detto che lo stadio lo finanzio io con i miei soldi. Ma si finanzia qualcosa che ha un'economia di scala. Ma se abbiamo nemici come politici e istituzioni calcistiche in Europa ma anche in Italia. Dobbiamo avere un signore che possa essere sopra alle istituzioni, ovviamente seguendo la legge, ma che possa accelerare. Ma dobbiamo affrontare un altro problema di capire le istituzioni UEFA e FIFA cosa vogliano fare. Giocatori con stipendi pagati dai club che vanno a giocare per loro, per le nazionali, che tornano infortunati e non vengono rimborsati, se non con spiccioli. Quindi bisogna affrontare. Manca poi la leadership e l'imprenditorialità nel calcio visto che abbiamo presidenti nominati e siamo in mano ad amministratori delegati e direttori generali che pensano al portafoglio".

Nel suo intervento, il presidente del Napoli ha anche toccato temi più ampi, dal potere delle mafie nel calcio fino all'evoluzione dei campionati nazionali: "Saviano mi ha detto che non è vero che gli ultras a Milano sono stati colpevoli: ndrangheta, mafia e camorra vogliono appropriarsi dei club. Ceferin e Infantino devono stare attenti a non ridurre il valore dei campionati nazionali, altrimenti resteranno solo Inter, Milan, Juve, Napoli e Roma, e gli altri scompariranno. A quel punto, che senso avrebbe costruire nuovi stadi se intorno tutto crolla? Finiremmo per fare un campionato europeo".

In chiusura, un monito sulla visione del futuro: "Sbagliamo se ci confrontiamo con Real Madrid e Barcellona. Loro vengono da situazioni ormai passate: noi dobbiamo puntare al futuro".

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ADL - Napoli, De Laurentiis: "Lo Stadio Maradona è un semice**o, dovrei aspettare 6 anni per vedere la sua trasformazione, vorrei un impianto da 70mila posti con 100 skybox e parcheggi, servono 30 ettari"

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07/11/2025 - 13:54

Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, è intervenuto al Football Business Forum organizzato da SDA Bocconi: "Lo Stadio Maradona è un semice**o. Lo dissi già quando arrivò Ancelotti. Il PSG paga la stessa cifra per il suo stadio che paga il Napoli, ma loro hanno l'esclusiva e guadagnano 100 milioni di euro, mentre noi lo abbiamo solo per tre giorni: prima, durante e dopo l'evento. E' uno stadio vecchio, con una pista d'atletica che non è il massimo per il pubblico e con addirittura un fossato che allontana ancora di più".

De Laurentiis ha poi parlato delle difficoltà burocratiche che ostacolano lo sviluppo di nuovi impianti sportivi: "Abbiamo un problema con le autorità italiane, che forse senza rendersene conto sono i più grandi nemici del calcio. Non si rendono conto che ci sono 25 milioni di potenziali elettori".

Il patron del Napoli ha portato come esempio virtuoso il modello inglese: "Nel 2013 andammo a Londra per giocare contro l'Arsenal. Visitai l'Emirates Stadium: 200 salottini e 60.700 posti. La città ha dato al club il permesso di costruire abitazioni nell'area intorno al nuovo stadio per rientrare subito dall'investimento. In questo modo l'Arsenal ha potuto mantenersi al top per 15 anni, pur senza vincere uno scudetto dal 2004".

Secondo De Laurentiis, la legislazione italiana deve consentire progetti più flessibili: "La nostra legge prevede che la costruzione o trasformazione di uno stadio serva a garantire un equilibrio economico per il club, ma bisogna rendersi conto che i centri commerciali lavorano solo nel weekend. Serve il via libera per l'uso abitativo, anche non adiacente allo stadio: quegli immobili garantirebbero rendite che permettono di sostenere l'investimento nel lungo periodo, come successo con l'Arsenal".

Il numero uno del Napoli non ha risparmiato critiche alle istituzioni locali: "Il Maradona nel '59 e nel '90 è stato teatro di sprechi. Dovrei aspettare sei anni per la sua trasformazione, giocando in uno stadio imperfetto e con i cantieri in corso. Quando Inter e Milan incassano 14 milioni a serata, noi al Maradona arriviamo a 3 milioni in Champions. E poi devo comprare calciatori da 50 o 60 milioni per competere con loro".

De Laurentiis ha anche delineato la sua idea di impianto ideale: "Vorrei uno stadio da 70 mila posti, con 100 skybox e parcheggi veri. E' una balla che la gente arrivi con i mezzi: vuole andare allo stadio in macchina. Servono 30 ettari per uno stadio moderno dentro la città, altro che quello che dicono Manfredi e Cosenza, che non sanno nulla di calcio e ignorano il futuro dello sport".

Il presidente del Napoli ha poi ribadito un principio che guida la sua visione imprenditoriale: "Ho sempre detto che lo stadio lo finanzio io con i miei soldi. Ma si finanzia qualcosa che ha un'economia di scala. Ma se abbiamo nemici come politici e istituzioni calcistiche in Europa ma anche in Italia. Dobbiamo avere un signore che possa essere sopra alle istituzioni, ovviamente seguendo la legge, ma che possa accelerare. Ma dobbiamo affrontare un altro problema di capire le istituzioni UEFA e FIFA cosa vogliano fare. Giocatori con stipendi pagati dai club che vanno a giocare per loro, per le nazionali, che tornano infortunati e non vengono rimborsati, se non con spiccioli. Quindi bisogna affrontare. Manca poi la leadership e l'imprenditorialità nel calcio visto che abbiamo presidenti nominati e siamo in mano ad amministratori delegati e direttori generali che pensano al portafoglio".

Nel suo intervento, il presidente del Napoli ha anche toccato temi più ampi, dal potere delle mafie nel calcio fino all'evoluzione dei campionati nazionali: "Saviano mi ha detto che non è vero che gli ultras a Milano sono stati colpevoli: ndrangheta, mafia e camorra vogliono appropriarsi dei club. Ceferin e Infantino devono stare attenti a non ridurre il valore dei campionati nazionali, altrimenti resteranno solo Inter, Milan, Juve, Napoli e Roma, e gli altri scompariranno. A quel punto, che senso avrebbe costruire nuovi stadi se intorno tutto crolla? Finiremmo per fare un campionato europeo".

In chiusura, un monito sulla visione del futuro: "Sbagliamo se ci confrontiamo con Real Madrid e Barcellona. Loro vengono da situazioni ormai passate: noi dobbiamo puntare al futuro".