A “1 Football Club”, su 1 Station Radio, è intervenuto l’avvocato Domenico La Marca.
Cosa pensa dell’addio di Spalletti alla Nazionale italiana?
“Credo che l’addio di Spalletti alla Nazionale rifletta le enormi pressioni e complessità che oggi comporta guidare la nostra selezione. Allenare l’Italia significa gestire aspettative altissime, un gruppo in fase di ricostruzione e un momento storico non semplice per il nostro calcio, in cui si fatica a far emergere nuovi talenti, soprattutto nel delicato passaggio dalle selezioni giovanili al professionismo di alto livello. Spalletti è un tecnico di grande esperienza e carisma, ma probabilmente non si è creata la giusta alchimia per garantire continuità a un progetto ambizioso. È un’occasione mancata, perché aveva le qualità per rilanciare la Nazionale, ma in un contesto così instabile diventa difficile costruire qualcosa di duraturo".
Che giudizio dà su Bekeuma? Potrebbe inserirsi bene nella difesa del Napoli?
“Parliamo di un difensore solido e completo, dotato di ottime qualità atletiche e tecniche. La sua abilità nel gioco uno contro uno e la fisicità lo rendono perfetto per un sistema che predilige pressing e intensità. In coppia con Buongiorno, che possiede letture difensive intelligenti e dinamismo, potrebbe nascere una retroguardia affidabile e ben assortita, ideale per il calcio moderno".
Come vede Ndoye nel Napoli di Conte?
“Ndoye è un profilo che ha mostrato progressi significativi nell’ultima stagione, diventando più incisivo anche in zona gol. È un esterno duttile, capace di lavorare bene in entrambe le fasi di gioco, e si è trovato molto bene in un sistema propositivo e verticale come quello di Italiano. Di conseguenza, un suo eventuale inserimento nello scacchiere di Conte potrebbe offrire una soluzione interessante in termini di equilibrio e imprevedibilità offensiva".
Cosa pensa di Miguel Gutiérrez? Sarebbe un acquisto valido per il Napoli?
“Sì, a mio avviso Miguel Gutiérrez sarebbe un profilo molto interessante per il Napoli. È un terzino sinistro moderno, cresciuto nel settore giovanile del Real Madrid e reduce da un percorso importante con la maglia del Girona. Ha dimostrato grande qualità tecnica, soprattutto in fase offensiva, con un piede mancino preciso e una buona capacità di inserirsi e creare superiorità numerica sulla fascia. Pur essendo giovane, ha già una buona esperienza e, soprattutto, grande personalità. Può ricoprire più ruoli sulla corsia sinistra, sia come terzino in una difesa a quattro sia come esterno nel centrocampo a cinque, rendendolo molto duttile e adatto alle idee di calcio di Conte, che quest’anno ha variato spesso i moduli tattici".
Quanto è difficile per una squadra italiana prendere Gyökeres? Che impatto avrebbe sul Napoli o sulla Juventus?
“Gyökeres non rappresenta un’operazione semplice per le italiane, soprattutto a causa della forte concorrenza proveniente dalla Premier League. Tuttavia, chi riuscirà a portarlo a casa farà un vero salto di qualità in termini di competitività. Il Napoli, ad esempio, è alla ricerca di un’altra punta di spessore da affiancare o alternare a Lukaku, e lo svedese risponderebbe perfettamente a questo identikit: fisico, tecnico, abile nel gioco in profondità e con grande continuità realizzativa. Anche la Juventus di Tudor cerca un leader offensivo, e Gyökeres sarebbe il profilo ideale per quel tipo di gioco verticale e intenso che il tecnico croato predilige. Oltre al carisma per guidare l’attacco, potrebbe rivelarsi molto compatibile con un altro giocatore come Kolo Muani, soprattutto in caso di rinnovo del prestito. Una coppia del genere unirebbe forza fisica, mobilità e capacità di attaccare lo spazio, offrendo soluzioni interessanti sia in Serie A sia in Europa".
di Napoli Magazine
10/06/2025 - 12:25
A “1 Football Club”, su 1 Station Radio, è intervenuto l’avvocato Domenico La Marca.
Cosa pensa dell’addio di Spalletti alla Nazionale italiana?
“Credo che l’addio di Spalletti alla Nazionale rifletta le enormi pressioni e complessità che oggi comporta guidare la nostra selezione. Allenare l’Italia significa gestire aspettative altissime, un gruppo in fase di ricostruzione e un momento storico non semplice per il nostro calcio, in cui si fatica a far emergere nuovi talenti, soprattutto nel delicato passaggio dalle selezioni giovanili al professionismo di alto livello. Spalletti è un tecnico di grande esperienza e carisma, ma probabilmente non si è creata la giusta alchimia per garantire continuità a un progetto ambizioso. È un’occasione mancata, perché aveva le qualità per rilanciare la Nazionale, ma in un contesto così instabile diventa difficile costruire qualcosa di duraturo".
Che giudizio dà su Bekeuma? Potrebbe inserirsi bene nella difesa del Napoli?
“Parliamo di un difensore solido e completo, dotato di ottime qualità atletiche e tecniche. La sua abilità nel gioco uno contro uno e la fisicità lo rendono perfetto per un sistema che predilige pressing e intensità. In coppia con Buongiorno, che possiede letture difensive intelligenti e dinamismo, potrebbe nascere una retroguardia affidabile e ben assortita, ideale per il calcio moderno".
Come vede Ndoye nel Napoli di Conte?
“Ndoye è un profilo che ha mostrato progressi significativi nell’ultima stagione, diventando più incisivo anche in zona gol. È un esterno duttile, capace di lavorare bene in entrambe le fasi di gioco, e si è trovato molto bene in un sistema propositivo e verticale come quello di Italiano. Di conseguenza, un suo eventuale inserimento nello scacchiere di Conte potrebbe offrire una soluzione interessante in termini di equilibrio e imprevedibilità offensiva".
Cosa pensa di Miguel Gutiérrez? Sarebbe un acquisto valido per il Napoli?
“Sì, a mio avviso Miguel Gutiérrez sarebbe un profilo molto interessante per il Napoli. È un terzino sinistro moderno, cresciuto nel settore giovanile del Real Madrid e reduce da un percorso importante con la maglia del Girona. Ha dimostrato grande qualità tecnica, soprattutto in fase offensiva, con un piede mancino preciso e una buona capacità di inserirsi e creare superiorità numerica sulla fascia. Pur essendo giovane, ha già una buona esperienza e, soprattutto, grande personalità. Può ricoprire più ruoli sulla corsia sinistra, sia come terzino in una difesa a quattro sia come esterno nel centrocampo a cinque, rendendolo molto duttile e adatto alle idee di calcio di Conte, che quest’anno ha variato spesso i moduli tattici".
Quanto è difficile per una squadra italiana prendere Gyökeres? Che impatto avrebbe sul Napoli o sulla Juventus?
“Gyökeres non rappresenta un’operazione semplice per le italiane, soprattutto a causa della forte concorrenza proveniente dalla Premier League. Tuttavia, chi riuscirà a portarlo a casa farà un vero salto di qualità in termini di competitività. Il Napoli, ad esempio, è alla ricerca di un’altra punta di spessore da affiancare o alternare a Lukaku, e lo svedese risponderebbe perfettamente a questo identikit: fisico, tecnico, abile nel gioco in profondità e con grande continuità realizzativa. Anche la Juventus di Tudor cerca un leader offensivo, e Gyökeres sarebbe il profilo ideale per quel tipo di gioco verticale e intenso che il tecnico croato predilige. Oltre al carisma per guidare l’attacco, potrebbe rivelarsi molto compatibile con un altro giocatore come Kolo Muani, soprattutto in caso di rinnovo del prestito. Una coppia del genere unirebbe forza fisica, mobilità e capacità di attaccare lo spazio, offrendo soluzioni interessanti sia in Serie A sia in Europa".