Al Trianon Viviani, martedì 11 novembre prossimo, alle 21, debutta Il Testamento di Parasacco, ossia Pulcinella e Felice protetti da un Diavolo sfaticato, una «commedia comico-fantastica-spettacolosa» in tre atti di Eduardo Scarpetta, con le musiche del figlio Vincenzo.
La regia, la drammaturgia e lo spazio scenico sono di Francesco Saponaro; le elaborazioni e la direzione musicale di Mariano Bellopede.
Lo spettacolo è un progetto speciale per il Centenario della morte di Eduardo Scarpetta (Napoli, 12 marzo 1853 – Napoli, 29 novembre 1925) ed è coprodotto da fondazione Trianon Viviani e Teatro di Napoli–Teatro Nazionale.
Previste repliche tutti i giorni, fino a sabato 15, alle 21; domenica 16 novembre, alle 18.
Il Testamento di Parasacco è una commedia di rara rappresentazione, ripresa in tempi recenti da Mario Scarpetta, nipote di Vincenzo. Eduardo Scarpetta scrive, nel 1878, questo spettacolo musicale per risollevare le sorti del teatro San Carlino e lo ambienta a Sorrento nel ‘600, in epoca barocca, tra effetti speciali, numeri di “diavolesca” magia e misteri, risolti naturalmente in chiave comico-grottesca, con l’aiuto del “soprannaturale”.
Per Saponaro, che ha curato anche l’adattamento, questo lavoro poco rappresentato, scritto prima di forgiare la figura del futuro rivoluzionario Felice Sciosciammocca, vede «l’Autore dedicarsi a una sorta di transito virtuoso, in cui si mette a confronto la maschera di Pulcinella con un giovane Felice di misera estrazione, evidenziando in questo modo un divertente passaggio di consegne tra i canoni del teatro di ispirazione petitiana e i nuovi modelli della commedia scarpettiana».
«Abbiamo percorso – spiega il regista - la via della contaminatio dei registri, pensando alla tradizione non come reliquia da preservare, ma come campo aperto di tensioni e possibilità. Il copione di scena si smarca da un intento meramente celebrativo per trasformarsi in giocosa ricerca, a partire dagli elementi formali e tematici ereditati da Scarpetta nell’esperienza con il Maestro Antonio Petito».
«L’opera si apre in un Seicento oscuro, ferino, con rimandi visivi al tenebrismo pittorico di Jusepe de Ribera – prosegue Saponaro –; poi si lancia verso accordi da opera buffa, fino a lambire gli squarci viscerali della sceneggiata, e tutto in scena si ibrida, si mescola, attraversa i generi: la lingua alterna arcaismi e toni popolari, accoglie citazioni pop, mentre la partitura musicale diventa elemento primario; la villanella convive con il blues, il canto liturgico si fonde con la tarantella, in un rito di passaggio tra differenti modalità armoniche che non si escludono ma si inseguono».
In scena Raffaele Ausiello, Mario Autore, Mario Cangiano, Francesca Colapietro, Anna De Stefano, Rosario Giglio, Tony Laudadio, Biagio Musella, Laura Pagliara, Luca Saccoia, Luca Saltarelli, Antonella Stefanucci e Federica Totaro.
Le musiche dal vivo sono eseguite da Mariano Bellopede (pianoforte), Arcangelo Michele Caso (violoncello e plettri), Carmine Marigliano (fiati) e Marco Fazzari (batteria e percussioni).
I costumi sono di Anna Giordano, le luci di Gianluca Sacco e il suono di Daniele Chessa.
LA MOSTRA ICONOGRAFICA “IL SORRISO E L’ATTORE”
In occasione della messa in scena di Il Testamento di Parasacco, una commedia di rara rappresentazione, ripresa in tempi recenti da Mario Scarpetta, nipote di Vincenzo, da martedì 11 novembre, il Trianon Viviani riallestisce la mostra iconografica Il sorriso e l’attore, che documenta l’attività artistica di Mario, dagli esordi con Eduardo De Filippo nel 1972 fino alla scomparsa prematura, avvenuta il 14 novembre 2004, all'età di cinquantuno anni.
L'esposizione, realizzata nel 2005 da Gianni Pinto e Pino Miraglia, rispettivamente produttore storico e direttore di scena di Mario, è stata arricchita per questo nuovo allestimento con contenuti multimediali e nuove testimonianze di protagonisti del teatro italiano – Marisa Laurito, Roberto Andò, Mario Martone, Nello Mascia ed Eduardo Scarpetta (figlio di Mario) – che si aggiungono a quelle di Toni Servillo, Geppy Gleijeses, Luigi De Filippo, Manlio Santanelli, Isa Danieli, Giulio Baffi, Renato Nicolini e Lina Wertmüller.
La mostra è visitabile gratuitamente fino a domenica 26 novembre nei giorni e orarî di apertura del teatro.
Il Trianon Viviani si avvale del sostegno della Regione Campania, la Città metropolitana di Napoli e il Ministero della Cultura, con il patrocinio di Rai Campania.
biglietti, abbonamenti e informazioni
I biglietti sono acquistabili presso i consueti canali di vendita: botteghino del teatro, prevendite convenzionate e online su AzzurroService.net.
Il botteghino è aperto dal lunedì al sabato, dalle 10 alle 13:30 e dalle 16 alle 19; la domenica e i giorni festivi, dalle 10 alle 13:30.
sinossi
Sorrento, 1600. La famiglia di don Macario vive in miseria, oppressa dai debiti con l’usuraia Ginesia e dalle angherie del prepotente marchese Asdrubale di Barilotto, che al gioco ha rovinato il defunto capofamiglia.
Pulcinella e le sue sorelle Felicella e Rosariella cercano disperatamente una via di salvezza. La svolta arriva quando Felice, innamorato di Felicella, vince alla lotteria con un biglietto che però gli viene sùbito rubato.
Nel frattempo aleggia sul paese la leggenda di Parasacco, misterioso vecchio centenario ritenuto uno stregone protetto dal diavolo. Quando Parasacco muore, lascia in eredità a Pulcinella tre pillole magiche: ciascuna può evocare Fulmine, un diavolo sfaticato che esaudirà tre desiderî.
Tra equivoci esilaranti, inseguimenti e apparizioni diaboliche, Pulcinella userà la magia infernale per recuperare il denaro rubato, liberare lo zio Macario, ingiustamente imprigionato dal Marchese, e orchestrare una clamorosa vendetta contro il nobile prepotente.
In un finale tra fiamme, tempeste e apparizioni celesti, la giustizia trionfa: il Marchese perde tutto e la famiglia di Pulcinella ritrova serenità e ricchezza, in un lieto fine che celebra l’astuzia popolare sulla prepotenza dei potenti.
note di regia: IL TESTAMENTO DI PARASACCO, tra memorie e fantasmi
Lo Testamiento de Parasacco ossia Pulcinella e Sciosciammocca protetti da no Diavolo Sfaticato è una commedia comico-fantastica-spettacolosa in tre atti di Eduardo Scarpetta, che nel 1878 crea questo spettacolo musicale con numeri di diavolesca magia per risollevare le sorti del teatro San Carlino.
È un lavoro poche volte rappresentato in cui l’autore si dedica a una sorta di transito virtuoso, mettendo a confronto la maschera di Pulcinella con Felice, evidenziando in questo modo un significativo passaggio di consegne tra i canoni del teatro di ispirazione petitiana e i nuovi modelli della commedia scarpettiana.
L’azione è ambientata a Sorrento nel Seicento. E qui Scarpetta risolve i conflitti familiari e i dilemmi amorosi, che saranno i cardini della sua produzione futura, con l’aiuto del “soprannaturale”.
La drammaturgia e la messa in scena, in un processo di riscrittura e stratificazione, non si limitano a un semplice adattamento dell’opera originale, ma provano a riaccendere il testo nella pratica viva del palcoscenico e nel dialogo tra regia e interpreti.
Abbiamo percorso la via della contaminatio dei registri, pensando alla tradizione non come reliquia da preservare, ma come campo aperto di tensioni e possibilità. Il copione di scena si smarca da un intento meramente celebrativo per trasformarsi in giocosa ricerca, a partire dagli elementi formali e tematici ereditati da Scarpetta nell’esperienza con il Maestro Antonio Petito.
L’opera si apre in un Seicento oscuro, ferino, con rimandi visivi al tenebrismo pittorico di Jusepe de Ribera; poi si lancia verso accordi da opera buffa, fino a lambire gli squarci viscerali della sceneggiata.
Tutto in scena si ibrida, si mescola, attraversa i generi. La lingua alterna arcaismi e toni popolari, accoglie citazioni pop, mentre la partitura musicale diventa elemento primario. La villanella convive con il blues, il canto liturgico si fonde con la tarantella, in un rito di passaggio tra differenti modalità armoniche che non si escludono ma si inseguono.
Il Testamento di Parasacco è un atto di possessione teatrale, convivio di fantasmi, dove le gerarchie degli stili si dissolvono e i padri-morti vengono richiamati e poi cantati, tra il visibile e l’invisibile.
Pulcinella, eroe e idiota, profeta e burattino, affronta una prova iniziatica. Come il principe danese, si aggira tra luci e ombre. Non impugna la spada, ma il lazzo e la battuta; non attende la risposta di un teschio, ma il miracolo di un “pinnolo” magico. Non vuole salvare un regno, ma tenta di strappare la sorella Felicella dalle grinfie di un Marchese senza scrupoli.
In un teatro dove la risata scivola nella vertigine di una tragicomica danza col demonio, naufraga Felice, anima smarrita, che cerca tesori evanescenti nei numeri del Lotto. Progenitore di un’Italietta piccolo-borghese si illude e cade, poi sfiora il patto col diavolo più per brama di danaro che per coronare il suo sogno d’amore.
A governare questo universo capovolto è Fulmine, spirito mutante che da Parasacco si trasforma in demone stanco. È ‘o mammone dei racconti popolari che mette i pargoli nel sacco e che Giambattista Basile aveva consegnato alle affabulazioni di paure infantili. In lui palpita il fantasma di un padre che si è tolto la vita a causa de lo juoco smaleditto de li carte. Il suo legame con Pulcinella richiama quello di Amleto con lo spettro; ma qui tutto è deformato in chiave comico-grottesca.
È in questo carosello di sogni e cartapesta, in cui affiorano le miserie di una famiglia in rovina, sospesa tra soprusi e vendette, illusioni d’amore, numeri fortunati e pinnoli magici, che un po' di umanità si ritrova in una ninna-nanna che ricuce gli affetti di un’infanzia perduta.
Francesco Saponaro
Il Testamento di Parasacco
ossia Pulcinella e Felice protetti da un Diavolo sfaticato
commedia comico-fantastica-spettacolosa in tre atti di Eduardo Scarpetta
musiche Vincenzo Scarpetta
regia, drammaturgia e spazio scenico Francesco Saponaro
personaggi e interpreti (in ordine di apparizione)
Ginesia, usuraia padrona di casa | Baronessa Laura – Laura Pagliara
Brigida, madre di Felicella, Rosariella e Pulcinella – Antonella Stefanucci
Felicella – Federica Totaro
Rosariella – Anna De Stefano
Carmenella – Francesca Colapietro
Macario, fratello di Brigida – Tony Laudadio
Pulcinella – Biagio Musella
Sconciglio, servitore del Marchese – Mario Cangiano
Asdrubale, Marchese di Barilotto – Rosario Giglio
Anselmo, segretario del Marchese – Raffaele Ausiello
Felice – Mario Autore
Parasacco | Fulmine, diavolo sfaticato – Luca Saccoia
Saettino, diavoletto al servizio di Fulmine – Luca Saltarelli
Mariano Bellopede, pianoforte
Arcangelo Michele Caso, violoncello e plettri
Carmine Marigliano, fiati
Marco Fazzari, batteria e percussioni
elaborazioni e direzione musicale Mariano Bellopede
costumi Anna Giordano
luci Gianluca Sacco
suono Daniele Chessa
aiuto regia Antonio Turco | assistente alla regia Luca Saltarelli | direttore di scena Costantino Petrone
sarta di scena Cira Izzo | elettricista Antonio Minichini | microfonista Stefano Cammarota
macchinista Giovanni Auletta | attrezzista Giuseppe Simioli
ufficio produzione Daniela Riccio | direttore di produzione Luciano Quagliozzi
amministratrice Francesca Buzzurro | segretaria di compagnia Silvia Di Meo | fotografo di scena Pino Miraglia
ufficio stampa e comunicazione Paolo Animato | social media Gabriella Galbiati
promozione Anna Caruso, Valeria Vellante
scenografia Imparato e figli | luci e fonica Emmedue | trucchi e magie Luca Lombardo
grafica Arkè | realizzazione video e pubblicità Sud promotion
si ringraziano Martina Glenda e Massimiliano Pinto
produzione fondazione Trianon Viviani, Teatro di Napoli – Teatro Nazionale
progetto speciale per il centenario della morte di Eduardo Scarpetta

di Napoli Magazine
08/11/2025 - 14:09
Al Trianon Viviani, martedì 11 novembre prossimo, alle 21, debutta Il Testamento di Parasacco, ossia Pulcinella e Felice protetti da un Diavolo sfaticato, una «commedia comico-fantastica-spettacolosa» in tre atti di Eduardo Scarpetta, con le musiche del figlio Vincenzo.
La regia, la drammaturgia e lo spazio scenico sono di Francesco Saponaro; le elaborazioni e la direzione musicale di Mariano Bellopede.
Lo spettacolo è un progetto speciale per il Centenario della morte di Eduardo Scarpetta (Napoli, 12 marzo 1853 – Napoli, 29 novembre 1925) ed è coprodotto da fondazione Trianon Viviani e Teatro di Napoli–Teatro Nazionale.
Previste repliche tutti i giorni, fino a sabato 15, alle 21; domenica 16 novembre, alle 18.
Il Testamento di Parasacco è una commedia di rara rappresentazione, ripresa in tempi recenti da Mario Scarpetta, nipote di Vincenzo. Eduardo Scarpetta scrive, nel 1878, questo spettacolo musicale per risollevare le sorti del teatro San Carlino e lo ambienta a Sorrento nel ‘600, in epoca barocca, tra effetti speciali, numeri di “diavolesca” magia e misteri, risolti naturalmente in chiave comico-grottesca, con l’aiuto del “soprannaturale”.
Per Saponaro, che ha curato anche l’adattamento, questo lavoro poco rappresentato, scritto prima di forgiare la figura del futuro rivoluzionario Felice Sciosciammocca, vede «l’Autore dedicarsi a una sorta di transito virtuoso, in cui si mette a confronto la maschera di Pulcinella con un giovane Felice di misera estrazione, evidenziando in questo modo un divertente passaggio di consegne tra i canoni del teatro di ispirazione petitiana e i nuovi modelli della commedia scarpettiana».
«Abbiamo percorso – spiega il regista - la via della contaminatio dei registri, pensando alla tradizione non come reliquia da preservare, ma come campo aperto di tensioni e possibilità. Il copione di scena si smarca da un intento meramente celebrativo per trasformarsi in giocosa ricerca, a partire dagli elementi formali e tematici ereditati da Scarpetta nell’esperienza con il Maestro Antonio Petito».
«L’opera si apre in un Seicento oscuro, ferino, con rimandi visivi al tenebrismo pittorico di Jusepe de Ribera – prosegue Saponaro –; poi si lancia verso accordi da opera buffa, fino a lambire gli squarci viscerali della sceneggiata, e tutto in scena si ibrida, si mescola, attraversa i generi: la lingua alterna arcaismi e toni popolari, accoglie citazioni pop, mentre la partitura musicale diventa elemento primario; la villanella convive con il blues, il canto liturgico si fonde con la tarantella, in un rito di passaggio tra differenti modalità armoniche che non si escludono ma si inseguono».
In scena Raffaele Ausiello, Mario Autore, Mario Cangiano, Francesca Colapietro, Anna De Stefano, Rosario Giglio, Tony Laudadio, Biagio Musella, Laura Pagliara, Luca Saccoia, Luca Saltarelli, Antonella Stefanucci e Federica Totaro.
Le musiche dal vivo sono eseguite da Mariano Bellopede (pianoforte), Arcangelo Michele Caso (violoncello e plettri), Carmine Marigliano (fiati) e Marco Fazzari (batteria e percussioni).
I costumi sono di Anna Giordano, le luci di Gianluca Sacco e il suono di Daniele Chessa.
LA MOSTRA ICONOGRAFICA “IL SORRISO E L’ATTORE”
In occasione della messa in scena di Il Testamento di Parasacco, una commedia di rara rappresentazione, ripresa in tempi recenti da Mario Scarpetta, nipote di Vincenzo, da martedì 11 novembre, il Trianon Viviani riallestisce la mostra iconografica Il sorriso e l’attore, che documenta l’attività artistica di Mario, dagli esordi con Eduardo De Filippo nel 1972 fino alla scomparsa prematura, avvenuta il 14 novembre 2004, all'età di cinquantuno anni.
L'esposizione, realizzata nel 2005 da Gianni Pinto e Pino Miraglia, rispettivamente produttore storico e direttore di scena di Mario, è stata arricchita per questo nuovo allestimento con contenuti multimediali e nuove testimonianze di protagonisti del teatro italiano – Marisa Laurito, Roberto Andò, Mario Martone, Nello Mascia ed Eduardo Scarpetta (figlio di Mario) – che si aggiungono a quelle di Toni Servillo, Geppy Gleijeses, Luigi De Filippo, Manlio Santanelli, Isa Danieli, Giulio Baffi, Renato Nicolini e Lina Wertmüller.
La mostra è visitabile gratuitamente fino a domenica 26 novembre nei giorni e orarî di apertura del teatro.
Il Trianon Viviani si avvale del sostegno della Regione Campania, la Città metropolitana di Napoli e il Ministero della Cultura, con il patrocinio di Rai Campania.
biglietti, abbonamenti e informazioni
I biglietti sono acquistabili presso i consueti canali di vendita: botteghino del teatro, prevendite convenzionate e online su AzzurroService.net.
Il botteghino è aperto dal lunedì al sabato, dalle 10 alle 13:30 e dalle 16 alle 19; la domenica e i giorni festivi, dalle 10 alle 13:30.
sinossi
Sorrento, 1600. La famiglia di don Macario vive in miseria, oppressa dai debiti con l’usuraia Ginesia e dalle angherie del prepotente marchese Asdrubale di Barilotto, che al gioco ha rovinato il defunto capofamiglia.
Pulcinella e le sue sorelle Felicella e Rosariella cercano disperatamente una via di salvezza. La svolta arriva quando Felice, innamorato di Felicella, vince alla lotteria con un biglietto che però gli viene sùbito rubato.
Nel frattempo aleggia sul paese la leggenda di Parasacco, misterioso vecchio centenario ritenuto uno stregone protetto dal diavolo. Quando Parasacco muore, lascia in eredità a Pulcinella tre pillole magiche: ciascuna può evocare Fulmine, un diavolo sfaticato che esaudirà tre desiderî.
Tra equivoci esilaranti, inseguimenti e apparizioni diaboliche, Pulcinella userà la magia infernale per recuperare il denaro rubato, liberare lo zio Macario, ingiustamente imprigionato dal Marchese, e orchestrare una clamorosa vendetta contro il nobile prepotente.
In un finale tra fiamme, tempeste e apparizioni celesti, la giustizia trionfa: il Marchese perde tutto e la famiglia di Pulcinella ritrova serenità e ricchezza, in un lieto fine che celebra l’astuzia popolare sulla prepotenza dei potenti.
note di regia: IL TESTAMENTO DI PARASACCO, tra memorie e fantasmi
Lo Testamiento de Parasacco ossia Pulcinella e Sciosciammocca protetti da no Diavolo Sfaticato è una commedia comico-fantastica-spettacolosa in tre atti di Eduardo Scarpetta, che nel 1878 crea questo spettacolo musicale con numeri di diavolesca magia per risollevare le sorti del teatro San Carlino.
È un lavoro poche volte rappresentato in cui l’autore si dedica a una sorta di transito virtuoso, mettendo a confronto la maschera di Pulcinella con Felice, evidenziando in questo modo un significativo passaggio di consegne tra i canoni del teatro di ispirazione petitiana e i nuovi modelli della commedia scarpettiana.
L’azione è ambientata a Sorrento nel Seicento. E qui Scarpetta risolve i conflitti familiari e i dilemmi amorosi, che saranno i cardini della sua produzione futura, con l’aiuto del “soprannaturale”.
La drammaturgia e la messa in scena, in un processo di riscrittura e stratificazione, non si limitano a un semplice adattamento dell’opera originale, ma provano a riaccendere il testo nella pratica viva del palcoscenico e nel dialogo tra regia e interpreti.
Abbiamo percorso la via della contaminatio dei registri, pensando alla tradizione non come reliquia da preservare, ma come campo aperto di tensioni e possibilità. Il copione di scena si smarca da un intento meramente celebrativo per trasformarsi in giocosa ricerca, a partire dagli elementi formali e tematici ereditati da Scarpetta nell’esperienza con il Maestro Antonio Petito.
L’opera si apre in un Seicento oscuro, ferino, con rimandi visivi al tenebrismo pittorico di Jusepe de Ribera; poi si lancia verso accordi da opera buffa, fino a lambire gli squarci viscerali della sceneggiata.
Tutto in scena si ibrida, si mescola, attraversa i generi. La lingua alterna arcaismi e toni popolari, accoglie citazioni pop, mentre la partitura musicale diventa elemento primario. La villanella convive con il blues, il canto liturgico si fonde con la tarantella, in un rito di passaggio tra differenti modalità armoniche che non si escludono ma si inseguono.
Il Testamento di Parasacco è un atto di possessione teatrale, convivio di fantasmi, dove le gerarchie degli stili si dissolvono e i padri-morti vengono richiamati e poi cantati, tra il visibile e l’invisibile.
Pulcinella, eroe e idiota, profeta e burattino, affronta una prova iniziatica. Come il principe danese, si aggira tra luci e ombre. Non impugna la spada, ma il lazzo e la battuta; non attende la risposta di un teschio, ma il miracolo di un “pinnolo” magico. Non vuole salvare un regno, ma tenta di strappare la sorella Felicella dalle grinfie di un Marchese senza scrupoli.
In un teatro dove la risata scivola nella vertigine di una tragicomica danza col demonio, naufraga Felice, anima smarrita, che cerca tesori evanescenti nei numeri del Lotto. Progenitore di un’Italietta piccolo-borghese si illude e cade, poi sfiora il patto col diavolo più per brama di danaro che per coronare il suo sogno d’amore.
A governare questo universo capovolto è Fulmine, spirito mutante che da Parasacco si trasforma in demone stanco. È ‘o mammone dei racconti popolari che mette i pargoli nel sacco e che Giambattista Basile aveva consegnato alle affabulazioni di paure infantili. In lui palpita il fantasma di un padre che si è tolto la vita a causa de lo juoco smaleditto de li carte. Il suo legame con Pulcinella richiama quello di Amleto con lo spettro; ma qui tutto è deformato in chiave comico-grottesca.
È in questo carosello di sogni e cartapesta, in cui affiorano le miserie di una famiglia in rovina, sospesa tra soprusi e vendette, illusioni d’amore, numeri fortunati e pinnoli magici, che un po' di umanità si ritrova in una ninna-nanna che ricuce gli affetti di un’infanzia perduta.
Francesco Saponaro
Il Testamento di Parasacco
ossia Pulcinella e Felice protetti da un Diavolo sfaticato
commedia comico-fantastica-spettacolosa in tre atti di Eduardo Scarpetta
musiche Vincenzo Scarpetta
regia, drammaturgia e spazio scenico Francesco Saponaro
personaggi e interpreti (in ordine di apparizione)
Ginesia, usuraia padrona di casa | Baronessa Laura – Laura Pagliara
Brigida, madre di Felicella, Rosariella e Pulcinella – Antonella Stefanucci
Felicella – Federica Totaro
Rosariella – Anna De Stefano
Carmenella – Francesca Colapietro
Macario, fratello di Brigida – Tony Laudadio
Pulcinella – Biagio Musella
Sconciglio, servitore del Marchese – Mario Cangiano
Asdrubale, Marchese di Barilotto – Rosario Giglio
Anselmo, segretario del Marchese – Raffaele Ausiello
Felice – Mario Autore
Parasacco | Fulmine, diavolo sfaticato – Luca Saccoia
Saettino, diavoletto al servizio di Fulmine – Luca Saltarelli
Mariano Bellopede, pianoforte
Arcangelo Michele Caso, violoncello e plettri
Carmine Marigliano, fiati
Marco Fazzari, batteria e percussioni
elaborazioni e direzione musicale Mariano Bellopede
costumi Anna Giordano
luci Gianluca Sacco
suono Daniele Chessa
aiuto regia Antonio Turco | assistente alla regia Luca Saltarelli | direttore di scena Costantino Petrone
sarta di scena Cira Izzo | elettricista Antonio Minichini | microfonista Stefano Cammarota
macchinista Giovanni Auletta | attrezzista Giuseppe Simioli
ufficio produzione Daniela Riccio | direttore di produzione Luciano Quagliozzi
amministratrice Francesca Buzzurro | segretaria di compagnia Silvia Di Meo | fotografo di scena Pino Miraglia
ufficio stampa e comunicazione Paolo Animato | social media Gabriella Galbiati
promozione Anna Caruso, Valeria Vellante
scenografia Imparato e figli | luci e fonica Emmedue | trucchi e magie Luca Lombardo
grafica Arkè | realizzazione video e pubblicità Sud promotion
si ringraziano Martina Glenda e Massimiliano Pinto
produzione fondazione Trianon Viviani, Teatro di Napoli – Teatro Nazionale
progetto speciale per il centenario della morte di Eduardo Scarpetta
